L'Europarlamento fissa i nuovi limiti "medi" alle emissioni dei veicoli commerciali
Il tetto dovrà essere ridotto 147 g/km entro il 2020 per i mezzi fino a 2.610 tonnellate senza carico

Strasburgo, 14 gennaio 2014 - L'Aula di Strasburgo ha approvato la proposta di abbassare i limiti di emissioni di Co2 dei veicoli commerciali, lo ha fatto scegliendo la formula della flessibilità ponendo dei limiti di “media” in modo da dare alle aziende la possibilità di bilanciare le proprie produzioni.
Con 552 voti favorevoli, 110 contrari e 12 astensioni la plenaria del Parlamento europeo ha stabilito che il tetto dovrà essere ridotto dagli attuali 203 g/km a 175 g/km dopo il 2017 e a 147 g/km entro il 2020. “Dopo trattative difficili, abbiamo raggiunto un risultato. Sono contento che non si sia ceduto a nessun tipo di pressione per cambiare l'obiettivo” ha esultato il relatore Holger Krahmer. Secondo il deputato liberale “considerando che la durata dei veicoli commerciali leggeri è più lunga di quella delle autovetture, è opportuno rispettare l'obiettivo prefissato”.
Il provvedimento si applicherà ai nuovi veicoli prodotti e immatricolati nell'Ue con un peso fino a 2.610 tonnellate senza carico e 3,5 tonnellate a pieno carico. L'obiettivo di 147g/km, da raggiungere entro il 2020 rappresenterà la media delle emissioni massime autorizzate, in questo modo le aziende potranno continuare a produrre i vecchi veicoli ma dovranno trovare un equilibrio producendo anche abbastanza modelli più puliti per raggiungere la media prescritta e chi non la rispetterà incorrerà in sanzioni. Secondo quanto concordato da deputati e Consiglio l'obiettivo sarà però applicabile soltanto alle aziende che producono più di mille veicoli l'anno.
Per incentivare la produzione di mezzi “verdi” l'Aula ha votato la proroga dei “supercrediti” destinati ai veicoli che emettono meno di 50 g/km di CO2, ma gli incentivi dureranno solo fino al 2018. Inoltre i deputati hanno chiesto che vengano colmate le lacune nell'attuale protocollo di controllo delle prestazioni ambientali, il New European Driving Cycle, test non del tutto affidabile che i produttori hanno sfruttato per attestare consumi ed emissioni che in realtà poi non erano gli stessi che venivano effettivamente realizzati nelle normali condizioni di guida quotidiane. Per farlo hanno concordato l'impegno da parte della Commissione europea di sostituire al più presto l'attuale sistema di controllo con la nuova Procedura World Light Duty Test (WLTP), definita dalle Nazioni Unite.
“Si poteva fare di più” è stato il commento dell'eurodeputato Pd Andrea Zanoni che ha però riconosciuto che “tuttavia è un piccolo passo avanti nella lotta alle emissioni di Co2 da traffico su gomma”.
Critici rispetto al testo sono stati invece i Greens che chiedevano limiti più “ambiziosi” che, a loro avviso, sarebbero stati utili non solo per l'ambiente ma anche per l'economia “con risparmi fino a 5mila euro a van, grazie a una maggiore efficienza dei motori” ha spiegato Carl Schlyter, portavoce del gruppo per le questioni ambientali. “Purtroppo – ha aggiunto Schlyter - tale normativa si limita a confermare limiti che sono stati fissati nel 2011 sulla base di dati incompleti, e non riesce a impostare limiti per il 2015”.