“Linee guida per realizzare una mobilità sicura che sia facilitatore di progresso”
Intervista a Luciana Iorio, Presidente del WP1 (Road Traffic Safety) delle Nazioni Unite

Lei presiede il Global Forum for Road Traffic Safety (WP1) in UNECE , Nazioni Unite. Quale è il mandato del Gruppo?
L'UNECE (UN Economic Commission for Europe) ha aperto la strada alle attività di sicurezza stradale internazionali con l'istituzione di un gruppo di lavoro ad hoc sulla prevenzione degli incidenti stradali nel 1950. Nel 1988, il Gruppo di lavoro si trasformò in un vero e proprio organismo intergovernativo nel sistema delle Nazioni Unite e divenne il Working Party 1 sulla sicurezza stradale (WP.1). Il gruppo di lavoro ha poi cambiato nome in "Forum globale per la sicurezza stradale - Global Forum for Road Traffic Safety (WP.1)" nel 2017.
Oggi, il Global Forum for Road Traffic Safety rimane l'unico organismo permanente nel sistema delle Nazioni Unite che si concentra sul miglioramento della sicurezza stradale a livello mondiale. La sua funzione primaria è quella di fungere da custode degli strumenti giuridici delle Nazioni Unite volti all'armonizzazione delle regole del traffico, quali Le Convenzioni sulla circolazione stradale e sulla segnaletica stradale del 1968 e altri strumenti giuridici (Raccolta di Best Practices) che contribuiscono in modo tangibile al miglioramento della sicurezza stradale. Molti paesi in tutto il mondo sono diventati parti contraenti di questi strumenti giuridici e beneficiano della loro attuazione. Il Global Forum partecipa, poi, anche in forma consultiva alla stesura della Risoluzione biennale dell’Assemblea Generale della Nazioni Unite “Improving Road Safety” (l’ultima A/RES/74/299) e agli eventi dedicati alla promozione della Decade of Action (Mosca 2009, Brasilia 2015, Stoccolma 2020). La partecipazione al Forum globale per la sicurezza stradale (WP.1) è aperta a tutti i paesi contraenti dei Trattati citati (Convenzioni di Ginevra e Vienna sul Traffico e la Convenzione di Vienna sulla Segnaletica).
L’Agenda 2030 si pone l’obiettivo di costruire una mobilità sicura, sostenibile, ed inclusiva. A che punto siamo con il programma del decennio in corso?
Le iniziative In agenda del Global Forum seguono in primo luogo l’implementazione dei Targets 3.6 ed 11.2 dell’Agenda 2030, legati alla sicurezza su strada ed alla qualità della vita negli ambienti urbani. Ma, in effetti, il Global Forum segue in pieno l’Agenda dell’UNECE come Commissione regionale ONU, e le indicazioni strategiche del Segretario Generale ONU Mr. Antonio Guterres e del suo Vice Ms. Amina Mohammed che è la vera autrice dell’agenda 2030. Questo per dire e ricordare, come è stato più volte indicato, che gli obiettivi ed i relativi targets non sono a sé stanti, ma concatenati l’uno all’altro per creare le condizioni ideali per un mondo migliore. Allora, tornando all’azione del Global Forum nell’Agenda 2030, tutti le azioni previste nel work programme mirano ad inquadrare ed offrire gli strumenti regolamentari, le linee guida per realizzare una mobilità sicura che sia facilitatore di progresso, di un progresso non meramente economico, ma sociale, indice del Benessere collettivo (quello che in Italia abbiamo definito con il BES). Mobilità sicura quindi come strumento di crescita sociale, permettendo l’accesso a strade sicure e ad opzioni di trasporto affidabili per accedere a opportunità educative, lavorative, accesso alle cure mediche, per la creazione di ambiente urbano qualitativamente ottimale, inclusivo e che offra una sostenibilità coerente di sistema. È così che va letto lo spirito dell’Agenda 2030, esaltandone, a livello di visione e poi di azioni sui tavoli interazionali e di governo quell’ intento innovativo e trasformatore di ottimizzare le opportunità insite nelle politiche di trasporto armonizzate e fondate su principi universalmente riconosciuti per favorire al contempo l’evoluzione economica e sociale in tutte le regioni del mondo, a partire da quelle svantaggiate o compromesse. E con questo dalla sicurezza e sostenibilità, arriviamo a realizzare l’inclusività. Come dicevo, i goals ed i targets sono tutti interconnessi. Come d’ altronde è interconnessa la nostra realtà, da cui non possiamo esimerci: quindi al Global Forum in effetti teniamo conto della mobilità come fattore abilitante di altre evoluzioni in positivo, di opportunità di crescita che, in effetti, tutti riuniti abbiamo l’obbligo etico di facilitare per le regioni più fragili del pianeta. Il concetto del “No one left behind” è anche questo e passa dalla mobilità trasformativa.
Lei ha dichiarato che il Fondo per la Sicurezza Stradale delle Nazioni Unite (UN Road Safety Fund) sarà fondamentale per le politiche universali di governance. Quali saranno i benefici diffusi e la crescita per i Paesi coinvolti?
Il Fondo delle Nazioni Unite per la sicurezza stradale, UN Road Safety Fund, creato nell’ Aprile 2018, è stato fortemente voluto per portare investimenti e facilitare la concreta “ attivazione “ delle politiche di Sicurezza Stradale nelle zone dove c’è urgente bisogno di intervento . Infatti i fondi donati ( da alcuni Stati, dalla Commissione Europea e Stakeholders ad oggi) finanziano progetti, sotto la supervisione delle varie agenzie ONU coinvolte, per trasformare la mobilità precaria e pericolosa in mobilità trasformativa, usando i fondi per costruire le condizioni – sorgente necessarie, cioè quei prerequisiti strutturali ( strade, centri gestione del traffico, training dei guidatori, capacity- building educativi, sistemi di controllo ed enforcement ) che poi rendono possibili la cultura della sicurezza su strada, le politiche di governance e di sviluppo , e quindi la trasformazione sociale della qualità della vita per il presente e per le prossime generazioni. Il Fondo ONU per la Sicurezza Stradale ha un ambasciatore di eccezione, che è l’Inviato Speciale della Nazioni Unite (UN Secretary General Special Envoy) Jean Todt.
La tecnologia automotive che trasformerà il modo di muoversi su strada, è divenuta parte dell’ Agenda del Global Forum , viste le implicazioni sul ruolo del guidatore e dell’ interazione nel traffico di domani
L’agenda del Foro Mondiale per la Sicurezza Stradale (Global Forum for Road Traffic Safety – WP1) ha al momento, tra i temi rilevanti, la revisione degli articoli dei trattati Internazionali (Convenzione di Vienna sulla circolazione e Traffico, principalmente) e lo studio ed approvazione di nuove risoluzioni relative al ruolo del guidatore nel nuovo contesto dello sviluppo rapido della tecnologia automotive e della disponibilità di sistemi di guida assistita. La tecnologia automotive è in veloce evoluzione,lo sappiamo , e questo comporta, in particolare, una ridefinizione, in termini di principi base e di regole , per indirizzare ruolo del guidatore “convenzionale”, in un gioco di parole , così come regolato dalla Convenzione e dai Codici della Strada da essa devirati nei vari Paesi Contraenti . Di conseguenza da anni il Global Forum, in quanto custode dei Trattati è chiamato ad aggiornarne il testo con emendamenti. Si è anche lavorato su varie risoluzioni (strumento più flessibile, meno vincolante e di più facile revisione) per seguire, con giudizio, la sfida emergente dai veicoli di nuova generazione. E’ un lavoro lungo, complesso, ma occorre tenere conto che si sta preparando la vision globale, che poi diventerà quella nazionale ed interistituzionale nell’ identificare chiaramente l’ambito giuridico dei sistemi di guida assistita, affinché il principio di responsabilità resti sempre chiaramente identificabile. È un principio di vita civica, architrave sociale, ed è anche un principio per la sicurezza stradale e la protezione di tutti gli utenti, in particolare quelli vulnerabili. Ci sarà un nuovo traffico da regolamentare, in un nuovo mondo in movimento. A Ginevra, in collaborazione con altri gruppi di competenza, stiamo lavorando a questo.
Avere in agenda le politiche di sicurezza stradale significa anche portare sicurezza sulle strade del mondo: quali sono i progetti in corso nelle aree a cui vi state dedicando?
Il Global Forum deve tenere conto, nella sua agenda, anche di situazioni diverse di mobilità, dove il muoversi in sicurezza su strada è ancora critico, per gravi deficit infrastrutturali, ma anche mancanza di policies coerenti ed armonizzate facenti riferimento agli strumenti legali internazionali riconosciuti, come le Convenzioni o le Risoluzioni. Per questo da anni lavoriamo al South East Asia Project, in particolare collaborazione con il Governo dell’India e il College di Traffic Management (IRTE) con sede a Delhi. Lavoriamo inoltre con il Gruppo EuroMed, con focus particolare sulle politiche di sicurezza stradale ed efficienza dei trasporti dei Paesi dell’Arco Mediterraneo dal Marocco alla Siria. Le altre collaborazioni global passano attraverso il supporto alla strategia del Fondo delle Nazioni Unite, ed all’ azione dello Special Envoy per la Sicurezza Stradale.
Essere Global Forum significa guardare oltre il Palais, oltre il destino storico geografico dell’ECE, verso altre regioni ONU dove la mobilità sicura può trasformare la qualità del muoversi su strada, ma anche, come si diceva la qualità della vita, e garantire l’accesso alle opportunità di benessere e creano le basi per la stabilità di governance in generale, fattori che combinati sono prodromici ad ogni progresso socioeconomico e benessere favorevole alle generazioni di oggi e domani.
https://roadsafetyfund.un.org/
https://unece.org/transport/road-traffic-safety
https://unece.org/united-nations-general-assembly-adopts-strongest-global-road-safety-resolution