Luigi Cantamessa:"Il turista di oggi è alla ricerca di nuovi modelli di mobilità sostenibile ed integrata"
Intervista al Direttore Generale Fondazione FS

Quali sono le finalità della Fondazione FS?
La Fondazione FS è stata costituita nel 2013, nell'ambito del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, al fine di preservare, valorizzare e consegnare integro, a vantaggio anche delle generazioni future, un Patrimonio di storia e di tecnica, simbolo del progresso e strumento di rafforzamento dell'unità degli Italiani. In 9 anni sono stati raggiunti obiettivi importanti: tra questi la riapertura di quasi 1000 chilometri di linee ferroviarie sospese, un tempo definite con l’appellativo rami secchi, oggi ritornate verdi grazie al turismo slow. Ed ancora: il rilancio del Museo Nazionale Ferroviario di Pietrarsa, oggi considerato una eccellenza nazionale con oltre 250mila visitatori l’anno. In questi anni è stato scientificamente valorizzato quel grande patrimonio storico del gruppo FS costituito da documenti, disegni, fotografie e pellicole digitalizzate, e abbiamo avviato il recupero dei mitici elettrotreni del passato, simbolo del made in Italy, ovvero il glorioso ETR302 Il “Settebello”, le Ale601 e l’ETR232 il “Polifemo”.
Dal Pnrr una spinta alla riattivazione di linee ferroviarie storiche ad uso turistico. Quali tratte saranno interessate?
Grazie ai fondi del Ministero della Cultura, e tramite Rete Ferroviaria Italiana, nell’ambito degli interventi previsti dal PNRR, abbiamo avviato i primi cantieri propedeutici alla riattivazione di linee ferroviarie storiche ad uso turistico. Torneranno a nuova vita tratte suggestive e di grande richiamo paesaggistico come la Noto-Pachino e la Alcantara-Randazzo in Sicilia e la Gioia del Colle-Altamura-Rocchetta SAL in Puglia. Per i viaggiatori sarà così possibile scoprire e riscoprire scorci panoramici dello Stivale rimasti per anni inesplorati dal finestrino di un treno. Con una rete di mobilità slow che avrà punti di incrocio tra ferrovie, cammini e ciclovie, permettendo finalmente l’interscambio tra treno turistico, amanti del cammino e biciclette. Inoltre, sul fronte delle infrastrutture, stiamo procedendo al recupero della Cabina ACE di Roma Termini, lo splendido salone dei mosaici della stazione di Messina Marittima e del grande secondo Museo nazionale della Fondazione FS che sorgerà alla stazione di Trieste Campo Marzio.
L’anno scorso Madonna ha scelto di viaggiare in Puglia a bordo di una linea storica. Ci può rivelare qualche dettaglio e retroscena?
Siamo stati contattati da una importante società di servizi che ha chiesto la nostra disponibilità ad effettuare un treno charter per una importante star di fama internazionale. Si trattava appunto di Louise Veronica Ciccone, in arte Madonna, che essendo venuta a conoscenza dell’attività dei treni storici della Fondazione FS ha voluto noleggiare un convoglio in occasione del suo compleanno, per mostrare al suo staff le bellezze dell’Italia, suo paese d’origine. Abbiamo curato il servizio nei minimi dettagli e, al termine del viaggio, la nota popstar ha ringraziato la Fondazione FS per questa esperienza che ha definito emozionante.
La mobilità slow delle linee ferroviarie storiche può rappresentare un impulso per un modo di viaggiare più sostenibile?
Il turismo ferroviario, a bordo di treni storici, ha rivoluzionato negli ultimi anni il modo di intendere il viaggio. Il turista di oggi è alla ricerca di un nuovi modelli di mobilità sostenibile ed integrata, realmente slow, e in grado di valorizzare pienamente le eccellenze, finora nascoste, della nostra bella Italia. Un viaggio su una qualsiasi delle nostre ferrovie turistiche consente al turista di contemplare il territorio da differenti punti di vista. A bordo treno vi è la possibilità di ammirare il paesaggio dai finestrini ancora completamente apribili come un tempo, mentre dalle stazioni, restaurate e ritornate agli splendori di un tempo, si diramano percorsi ciclabili e cammini che consentono di raggiungere le meraviglie della provincia italiana. Un nuovo modo di intendere il turismo dunque: colto e raffinato.
Il Ministro della Cultura Dario Franceschini vuole incrementare una nuova forma di turismo ferroviario che consenta di raggiungere mete del Belpaese meno conosciute. Quanto le linee storiche possono contribuire a destagionalizzare i flussi e far scoprire la bellezza dei territori italiani?
E’ da sempre uno dei nostri obiettivi principali. Cito l’esempio della meravigliosa linea Sulmona – Carpinone, la Ferrovia de Parchi meglio conosciuta come “Transiberiana d’Italia”. Ogni week end, e per tutti i mesi dell’anno, questa linea offre ai viaggiatori amanti dell’hiking l’opportunità di raggiungere numerosi punti di interesse percorrendo i sentieri che originano poco lontano da alcune stazioni, tra cui Campo di Giove, Palena e Rivisondoli – Pescocostanzo, quest’ultima la fermata ferroviaria più alta della rete a scartamento normale d’Italia dopo il Brennero. Ed ancora, la Ferrovia dei Templi che attraversa il vasto Parco Archeologico di Agrigento, che grazie ai treni storici della Fondazione FS ha conosciuto un forte incremento della presenza di turisti stranieri, tedeschi in particolare, nei mesi invernali.
Comunicazione e marketing. Come intendete promuovere il vostro patrimonio verso il grande pubblico?
Il nuovo management del Gruppo FS punta molto sul turismo ferroviario con treni dedicati e tratte turistiche. La Fondazione FS, inoltre, utilizza i propri canali social per pubblicizzare all’esterno i treni storici, le iniziative del Museo di Pietrarsa ma anche le attività manutentive sui rotabili d’epoca e sull’infrastruttura ferroviaria. Vogliamo raccontare e divulgare il più possibile la nostra mission, una autentica storia di rinascita del patrimonio storico ferroviario nonchè di valorizzazione dei territori attraversati dalle linee recuperate con l’obiettivo di far innamorare, specie i più giovani, del meraviglioso mondo della ferrovia.