Maas (Mobility as service): un nuovo modo di muoversi in città
Centri urbani sempre più smart ed ecosostenibili

Un modo diverso di vivere la mobilità dentro i centri urbani sempre più smart. Su questo cambiamento epocale, ne parla approfonditamente un articolo sul Messaggero a firma di Francesco Malfetano. Un nuovo approccio, sintetizzato nel concetto ampio di smart mobility. E quindi di una rete di trasporto coordinata e fruita - appunto - in modo intelligente, che mira a migliorare l'efficienza del pendolarismo, ridurre l'impatto ambientale degli spostamenti e aumentarne la sicurezza. In altri termini capace di rendere le città più vivibili e meno inquinate.
Una sfida epocale che vede enti pubblici e aziende schierati gli uni accanto agli altri nel progettare un futuro in cui l'auto "di proprietà" non sarà più una reale necessità. Anche perché entro il 2050 la popolazione globale raggiungerà i 9,7 miliardi, e oltre il 75% di queste persone vivrà in città e nelle aree urbanizzate (rispetto al 50% nel 2008). Lasciare che si spostino tutte con la propria auto sarebbe impensabile. Ed è per questo che già oggi, si legge, inevitabilmente, il volto dell'Italia sta cambiando poco alla volta. Con le colonnine di ricarica per i veicoli elettrici e i parcheggi dedicati alle auto in condivisione. Con il monitoraggio dei trasporti pubblici e l'implementazione costante della cosiddetta "app economy". Ma anche con le bici e i monopattini in sharing.
È la cosiddetta Mobility as a Service (Maas) e oggi, in tutta la Penisola, conta già 5,7 milioni di utenti stando ai dati aggiornati a novembre scorso dell'Osservatorio nazionale sharing mobility. Oltre 80 milioni di chilometri percorsi nel solo 2020, altro non sono che un grande passo verso un nuovo modo di intendere i servizi di trasporto. Si combinano diverse opzioni di mobilità rendendole un unico servizio, con un'unica app e un unico strumento di pagamento. In questo modo l'utente-cittadino ha un accesso semplice e personalizzato a un pacchetto di servizi di trasporto pubblici e privati, treni, bus, taxi, car e bike sharing, noleggio auto, per tutte le esigenze di mobilità. Una rivoluzione che, perché ne possa beneficiare la collettività in termini soprattutto di riduzione di traffico e inquinamento, ha bisogno del sostegno pubblico per compiersi a pieno.
Lo sa il governo e lo sa l'Europa. Tant'è che il MaaS rientra negli investimenti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, impegnando sia il ministro per l'Innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao che il ministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili Giovannini. Sul tavolo ci sono 40 milioni di euro per almeno 10 città. Le prime 3 responsabili dei progetti pilota e già pronte a pianificare e rilanciarsi sono Roma, Napoli e Milano. Le altre 7, invece, seguiranno tra qualche mese e sono Torino, Bologna, Bari, Firenze, Genova, Venezia e Palermo.
Ma già non mancano gli esempi per capire come funzionerà. Queste esperienze sono già in atto da tempo in altre città europee come ad esempio Helsinki che, già dal 2016 offre la possibilità di utilizzare "Whim app", un'applicazione che definisce autonomamente le migliori soluzioni di percorso per andare da un luogo all'altro. In Canada invece, e più nello specifico nella regione del Quebec, diverse aziende pubbliche che si occupano di trasporto hanno iniziato ormai da 3 anni a proporre abbonamenti che combinano l'offerta tradizionale dei mezzi pubblici con la possibilità di utilizzare il servizio. Un esempio di partenariato pubblico-privato questo che semplifica notevolmente la gestione della mobilità alternativa.
Al punto che un modello tutto italiano che va proprio in questa direzione, e cioè TelepassPay (un'applicazione che consente agli abbonati di accedere e pagare decine di servizi legati alla mobilità dallo smartphone), è stato analizzato come caso di studio anche dall'università di Harvard. E poi c'è UbiGo che, a Gothenburg. in Germania, oltre a consentire di affittare un'auto o utilizzare i taxi, include anche la possibilità di assegnare bonus agli utenti nel caso facciano scelte di spostamento sostenibili. In altri termini, le soluzioni già pronte a cambiare il volto delle nostre città sono svariate.
Sul tema, Roma ha ottenuto, all'interno di una delle linee del Pnrr circa 3.3 milioni di euro per realizzare la sua app per la cosiddetta integrazione della mobilità. Soldi da iniziare a spendere quest'anno. La Capitale è tra le città metropolitane che si sono aggiudicate i fondi del bando nazionale “MaaS4ltaly”. Il futuro è ormai tracciato.