Maltempo: Ance, architetti, geologi e Legambiente chiedono certezze sui fondi per la prevenzione
Bene la strada intrapresa dalla cabina di regia. Necessario aprire "un ragionamento importante" sul tipo di interventi da realizzare
Roma, 20 novembre 2014 – “L’unità di missione #IItaliasicura si sta muovendo nella giusta direzione, ma ora serve un quadro certo delle risorse che si potranno utilizzare nei prossimi anni da destinare a interventi efficaci per la riduzione del rischio”. Così Ance, Architetti, Geologi e Legambiente, le quattro sigle promotrici della web inchiesta #DissestoItalia, commentano i risultati dell’incontro di stamattina tra la struttura di missione guidata da Erasmo D’Angelis, sindaci e Regioni.
In un comunicato le associazioni sottolineano che lo stanziamento dei primi 700 milioni del piano nazionale per la prevenzione e la ricognizione delle opere più urgenti rappresentano segnali importanti sulla strada della messa in sicurezza del territorio, ma è fondamentale che i fondi messi a disposizione siano resi stabili nel tempo e al riparo dai tagli e dalle emergenze. Accanto a questo, sottolineano che serve aprire “un ragionamento importante” sul tipo di interventi da realizzare, che non possono ridursi alla sola sistemazione idraulica ma devono prevedere, soprattutto nelle aree urbane, azioni che favoriscano l’ adattamento ai cambiamenti climatici, come la riqualificazione dei corsi d’acqua e dei sistemi di drenaggio delle acque meteoriche, aumentando la capacità di esondazione e di permeabilità dei suoli urbani, o la delocalizzazione delle strutture che oggi causano le condizioni di rischio.
“Per spenderli, poi – proseguono le associazioni – è indispensabile approvare una misura che escluda definitivamente le opere contro il dissesto idrogeologico dal Patto di stabilità, altrimenti le buone intenzioni rischiano di infrangersi ancora una volta contro il muro della contabilità finanziaria degli enti locali. Ci auguriamo quindi che il decreto annunciato dal sottosegretario Delrio venga subito messo nero su bianco”.
Per prevenire il rischio, concludono Ance, Architetti, Geologi e Legambiente, “occorre evitare di incentivare i Comuni a far cassa con gli oneri di urbanizzazione per coprire le loro spese correnti, ipotesi di cui si parla ancora una volta in queste ore nell’ambito della legge di stabilità”.