Microrifiuti, macroproblemi
Anche i mozziconi di sigaretta oggetto della normativa ambientale

Roma, 30 marzo 2017 – Con un decreto del Ministero dell’Ambiente in data 15 febbraio 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 6 marzo scorso, ha trovato completamento la disciplina sui rifiuti di prodotti da fumo e rifiuti di piccolissime dimensioni.
Che non sono una bazzecola, o una questione di mero decoro urbano, ma una seria fonte di inquinamento, da tempo oggetto di studi e ricerche.
Mai come in questo caso, infatti, è la quantità a determinare la sostanza (del problema). I mozziconi di sigaretta dispersi nell’ambiente ammontano, su scala globale, a 10 miliardi al giorno; secondo una ricerca ONU condotta nel periodo 2002-2006, costituiscono circa il 40% dell’immondizia recuperata nel Mediterraneo.
Oltre a essere sorprendentemente resistenti alla degradazione, contengono sostanze quali il catrame, il cadmio e gli idrocarburi policiclici aromatici, suscettibili di entrare nella catena alimentare marina. La cosa ha implicazioni pure sulla fauna aviaria: è stato dimostrato che alcune specie di uccelli utilizzano le “cicche” come materiale da costruzione per i propri nidi, ma si ignora quali possano essere i danni per tali animali.
Il testo unico ambientale già prevedeva sanzioni pecuniarie per chiunque abbandoni (“...sul suolo, nelle acque, nelle caditoie e negli scarichi”) mozziconi dei prodotti da fumo, nonché rifiuti di piccolissime dimensioni quali anche scontrini, fazzoletti di carta e gomme da masticare.
Ora, il suddetto decreto ministeriale del 15 febbraio definisce la destinazione dei proventi delle sanzioni: il 50 per cento allo Stato, che li dovrà utilizzare prioritariamente per campagne d’informazione su scala nazionale “al fine di sensibilizzare i consumatori sulle conseguenze nocive per l’ambiente derivanti dall’abbandono di mozziconi dei prodotti da fumo”, con l’eventuale (e caldeggiata) partecipazione dei produttori o di altri enti; il restante 50 per cento ai Comuni, che impiegheranno le somme “per le attività di installazione nelle strade, nelle piazze, nelle aree a verde, nei parchi nonché nei luoghi di alta aggregazione sociale di appositi raccoglitori per la raccolta dei mozziconi”.
I raccoglitori in questione dovranno essere resistenti all’usura e dotati di sistemi di copertura antipioggia; dovranno, altresì, riportare informazioni sui danni all’ambiente provocati dai mozziconi abbandonati e sulle relative sanzioni.