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Briciole di pane

Mobilità urbana: pubblicato il rapporto MobilitAria 2025

Realizzato da Cnr e Kyoto Club, lo studio lancia un allarme e propone alcune soluzioni concrete

Nel 2024 la mobilità urbana italiana è tornata ai livelli pre-pandemia, ma non è una buona notizia.

I dati sono stati pubblicati nel Rapporto MobilitAria 2025, realizzato da CNR e Kyoto Club. Lo studio offre un'analisi dettagliata delle 14 principali città metropolitane italiane, evidenziando progressi e criticità nel percorso verso una mobilità urbana più sostenibile. Lo ha reso noto in una nota stampa il Cnr.

Lo studio 2025 evidenzia come le città italiane siano in una fase di stallo — e in alcuni casi di regressione — sul fronte della mobilità sostenibile. Dopo anni di timidi progressi, la qualità dell’aria resta critica, mentre le emissioni di CO₂ del settore trasporti continuano a salire, contrariamente al trend auspicato. Secondo i dati ISPRA, il trasporto è oggi l’unico comparto che nel 2024 contribuisce più alla crisi climatica rispetto al 1990, a dispetto dei numerosi proclami sulla transizione ecologica.

Tra i dati emersi, spicca il divario tra le città più virtuose e quelle ancora in forte ritardo. Milano è la metropoli che guida la classifica dell’indice sintetico sulla mobilità sostenibile, grazie a politiche strutturate e investimenti concreti: mezzi pubblici elettrici, piste ciclabili, zone a traffico limitato, mobilità condivisa e incentivi alla conversione dei veicoli privati. L’obiettivo è chiaro: ridurre il traffico e rendere la città più vivibile, verde e sicura.
Al contrario, Catania si posiziona all’ultimo posto, con il tasso di motorizzazione più alto (oltre un’auto per abitante) e un aumento degli episodi di superamento orario dei limiti di biossido di azoto (NO₂). Anche Napoli e Cagliari mostrano valori di NO₂ invariati rispetto all’anno precedente, segno di un miglioramento assente, mentre Bari e Venezia vedono peggioramenti del 4%. Bologna, invece, è la città che ha ottenuto il calo più significativo delle concentrazioni di NO₂: -35% in un solo anno, passando da 43 a 28 µg/m³, dimostrando che un cambio di rotta è possibile con misure mirate.


Un tema innovativo del rapporto di quest’anno è la mobilità dal punto di vista di genere. A Roma, un’indagine ha mostrato che le donne percorrono tragitti più brevi, si muovono più a piedi o con i mezzi pubblici e risultano meno coinvolte in incidenti stradali. Al contrario, gli uomini tendono a usare di più l’auto e a mettere in atto comportamenti di guida più rischiosi. Città come Vienna e Barcellona hanno già adottato approcci urbanistici che tengono conto delle diverse esigenze di mobilità tra uomini e donne, migliorando così l’efficienza e l’equità delle infrastrutture.

Tra le proposte del Rapporto MobilitAria 2025 figurano l’introduzione di Zone 30 km/h, l’estensione delle ZTL, la revisione del Codice della Strada per dare più potere decisionale alle amministrazioni locali, e l’adozione della nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria. Obiettivi ambiziosi, ma necessari per migliorare la salute pubblica, ridurre l’inquinamento e rendere le nostre città più vivibili.