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Briciole di pane

Obiettivi climatici 2030: Unione Europea verso il traguardo

La Commissione europea ha pubblicato la valutazione dei Piani Nazionali per il clima e per l’energia (Necp) aggiornati

Per l’Unione Europea ci sono tre date chiave nella lotta al cambiamento climatico: 2030, con il raggiungimento degli obiettivi energetici e ambientali; 2040, con la prevista riduzione del 90% delle emissioni nette di gas serra; e 2050, quando il continente dovrebbe diventare climaticamente neutro.

A cinque anni dalla prima scadenza, Bruxelles ha pubblicato la valutazione dei Piani nazionali energia e clima (NECP) aggiornati presentati dagli Stati membri, tracciando un primo bilancio della transizione. Le parole della Commissione sono state riportate da un articolo pubblicato su euronews.it.
Le nuove proiezioni indicano una riduzione delle emissioni nette di gas serra del 54% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, appena un punto percentuale sotto il target legalmente vincolante del 55%. Un risultato che riflette l’aumento degli sforzi compiuti da molti Stati membri, nonostante alcuni abbiano tentato di ammorbidire i propri impegni.

La Commissione ha sottolineato che la transizione è già in corso: nel 2023 le energie rinnovabili hanno coperto il 24% del fabbisogno energetico dell’UE e la maggior parte dei Paesi si è ormai allineata all’obiettivo del 42,5% di rinnovabili entro il 2030. Tuttavia, settori chiave come trasporti e agricoltura restano in ritardo. Belgio, Estonia e Polonia non hanno ancora presentato i piani aggiornati e sono stati sollecitati a farlo. 

Per quanto riguarda l’Italia, secondo la Commissione il Paese ha compiuto progressi significativi nella riduzione delle emissioni e nello sviluppo delle energie rinnovabili, ma resta nettamente indietro sul fronte dell’efficienza energetica. 

Per quanto riguarda la riduzione dei gas serra, l’Italia è tra i Paesi che rispettano le soglie fissate per i settori non ETS (trasporti, edilizia, agricoltura, rifiuti). Le emissioni complessive previste al 2030 sono di 291 milioni di tonnellate di CO₂ equivalente, in netto calo rispetto ai 522 del 1990. 
Le fonti rinnovabili: la quota italiana nel 2023 era del 19,6%, con un impegno dichiarato di arrivare al 39,4% entro il 2030. Un dato che, pur leggermente inferiore al 41% atteso dalla formula di ripartizione europea, viene considerato “in linea” dalla Commissione. Il target collettivo dell’UE è del 42,5%.
Il punto critico per l’Italia resta l’efficienza energetica. I consumi finali ed energetici primari previsti risultano nettamente superiori ai limiti raccomandati: 101,7 Mtoe (milioni di tonnellate equivalenti di petrolio) contro i 93,1 fissati per il consumo finale, e 123,3 Mtoe contro i 112,16 previsti per il primario. Si tratta di scostamenti giudicati “significativamente sopra” la soglia, segno che le misure previste non sono sufficienti a garantire un uso più razionale dell’energia.