Pneumatici fuori uso: raccolte 168.000 tonnellate da Ecopneus
Dal riciclo nuovi materiali per strade, edilizia ed arredo urbano
Ecopneus, il consorzio senza scopo di lucro che si occupa della gestione degli pneumatici fuori uso (PFU) in Italia, ha chiuso il 2024 con un risultato significativo: oltre 168.000 tonnellate di PFU raccolte su tutto il territorio nazionale, secondo i dati diffusi dall'Ansa.
Fondato da 50 tra i principali produttori di pneumatici operanti in Italia, Ecopneus gestisce il tracciamento, la raccolta, il trattamento e il recupero dei PFU. Nel 2024, il consorzio ha superato del 10% gli obiettivi di raccolta straordinari fissati dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, quantità calcolata sui quantitativi di pneumatici immessi sul mercato dalle 50 aziende socie.
Questo risultato è stato ottenuto senza alcun aumento del contributo ambientale all’interno del prezzo di uno pneumatico nuovo, un risultato che non è stato quindi a carico dei cittadini.
Il riciclo dei PFU rappresenta un esempio virtuoso di economia circolare: i materiali ottenuti trovano impiego in svariati settori, dalle pavimentazioni sportive ad alte prestazioni agli asfalti silenziosi e durevoli, dagli isolanti per l'edilizia agli arredi urbani, fino al recupero energetico.
Per dare un'idea dell'impatto di questa attività, la quantità di PFU gestita nel 2024, se disposta in fila, coprirebbe la lunghezza di circa 840.000 campi da basket 3×3 o l'equivalente di 252.000 piscine olimpioniche.
Il riciclo dei PFU genera inoltre notevoli vantaggi ambientali ed economici. Nel 2023, l'attività di Ecopneus ha evitato l'emissione di 297.000 tonnellate di CO2 equivalente, risparmiato 1,2 milioni di metri cubi di acqua e generato un risparmio netto di 274.000 tonnellate di risorse minerali e fossili. Inoltre, la riduzione delle importazioni di materiale vergine ha permesso al Paese di risparmiare 81 milioni di euro, con un valore economico complessivo generato dall'attività di Ecopneus pari a 44,4 milioni di euro nel 2023.
