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Briciole di pane

Portualità sostenibile: L'Autorità Portuale di Trieste ha ottenuto la certificazione ISO 14001

Obiettivo centrato per l'APT che negli ultimi anni ha registrato un trend positivo nelle proprie attività e migliorato le prestazioni ambientali

Roma, 3 marzo 2015 - L’Autorità Portuale di Trieste ha ottenuto la certificazione ISO 14001, ricevendo così un riconoscimento importante che attesta la sua scelta di dotarsi di un sistema avanzato di gestione ambientale delle proprie attività.


Il percorso verso la realizzazione e la promozione della portualità sostenibile è stato intrapreso assieme alla Fondazione per lo sviluppo sostenibile, l’ente senza scopo di lucro che dal 2008 si prefigge l’obiettivo di favorire la crescita della green economy in Italia.


La partnership tra ATP e la Fondazione ha dunque consentito di raggiungere il traguardo della certificazione ISO (International Organization for Standardization), che, come anticipato, attesta per l’appunto la scelta volontaria di una organizzazione di dotarsi di un sistema capace di controllare l’impatto delle proprie attività sull’ambiente ed in generale di migliorare le proprie prestazioni ambientali.
 

Nel caso del porto della città friulana si è scelto di far procedere di pari passo lo sviluppo logistico ed economico del polo con l’opera di salvaguardia dell’ambiente, minimizzando le ripercussioni prodotte sul territorio e le comunità.


In effetti, la strategia funziona e a parlare sono i dati. La Dichiarazione ambientale finalizzata alla certificazione Emas (Eco-Management and Audit Scheme), prossima ambiziosa tappa dell’ATP, lascia infatti innanzitutto intravedere il trend positivo delle attività portuali registrato negli ultimi anni: tra il 2009 e il 2013 il traffico merci è passato da 44 a 56 milioni di tonnellate, facendo di Trieste il primo porto in Italia e uno dei principali scali petroliferi d'Europa. A fronte di questo aumento delle attività, gli impatti ambientali del porto si sono ridotti in modo significativo: tra il 2011 e il 2013, ad esempio, i consumi di energia sono scesi da oltre 9 mila a meno di 8 mila MWh e le emissioni di CO2 da 3.300 a 2.500 tonnellate. Anche sul piano logistico ci sono stati cambiamenti importanti, basti pensare che nel primo semestre del 2014 il 45% delle merci è stato smistato su ferrovia, invece che essere trasportato su gomma. Si tratta del migliore risultato tra tutti i porti italiani.


Convinta della validità di questa strategia, l'Apt ha previsto per il triennio 2014-2016 oltre 10 milioni di euro di investimenti con finalità ambientale, per interventi che vanno dalla bonifica del Sito di interesse nazionale, alla rimozione dell'amianto fino all'allaccio degli scarichi portuali e alla realizzazione della nuova fognatura comunale.


Ma non è tutto. Dall’Autorità Portuale di Trieste fanno sapere che il miglioramento delle performance ambientali delle proprie attività non infatti è l’unico obiettivo in chiave green che si propone di perseguire. Un altro intento è infatti quello di fare pressione sui soggetti terzi e gli stakeholder che operano all’interno dell’Autorità, al fine di orientare anche le loro attività verso un approccio più sostenibile.


È evidente, infatti, che maggiore è il numero di realtà produttive decise ad optare per questo genere di orientamento, maggiori saranno i risultati positivi in termini di impatto ambientale complessivo. E’ in questa ottica che si inquadra anche l’intesa sottoscritta da APT già nel novembre dello scorso anno con alcuni fra i più importanti terminalisti e operatori portuali, volta a favorire le buone pratiche, la collaborazione e le sinergie tra le parti per perseguire un più concreto miglioramento ambientale.


 

Chiara Natalini