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Briciole di pane

Recovery Fund, il 30% sarà finanziato con green bond

L’impegno annunciato dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen

Il Recovery Fund non può prescindere da un impegno in termini di sostenibilità ambientale. “Il Next Generation Eu è fondato sulla necessità, ma progettato per il futuro. Il 30% dei fondi per il piano sarà raccolto sui mercati dei capitali tramite green bond. Gli investitori internazionali sapranno che, se investono in Europa, investono nella salute del nostro pianeta”. Questo l’annuncio della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen in un tweet ripreso dai maggiori organi internazionali di informazione. Per sostenere il NGEU e la ripresa economica in Europa sarà necessario raccogliere sui mercati 800 miliardi di euro fino al 2026.  

 

Come si legge sui più importanti giornali, nel rapporto Bce viene indicato che il sostegno fiscale sia a livello nazionale che della Ue “è stato essenziale per mitigare l'impatto della pandemia sull'economia. Sebbene una contrazione economica temporanea e profonda fosse inevitabile a causa dei blocchi, era importante ridurre al minimo i danni permanenti all'economia proteggendo le capacita' di produzione e i posti di lavoro”. In particolare, “la risposta di bilancio europea facilita la parità di condizioni nel sostegno alle imprese e alle famiglie sostenendo gli Stati membri che sono stati particolarmente colpiti dalla crisi e vi sono entrati con livelli di debito pubblico già elevati”. La Bce segnala come le misure fiscali europee alleggeriscano “il grande fardello che la crisi pone sulle finanze pubbliche nazionali. Il funzionamento di stabilizzatori fiscali automatici, stimoli fiscali e misure di sostegno alla liquidità contribuiscono tutti a un forte aumento del debito pubblico e delle esigenze di finanziamento. Le reti di sicurezza europee e in particolare l'ambizioso piano di ripresa europeo, insieme a misure di politica monetaria di sostegno, hanno contribuito a calmare i mercati finanziari e a mantenere condizioni di indebitamento molto favorevoli per i titoli sovrani nonostante l'impennata del debito pubblico. Le risorse di bilancio che la Ue ha messo a disposizione “potrebbero coprire circa un terzo del fabbisogno di finanziamento sovrano originato dalla crisi nei Paesi dell'area dell'euro ad alto debito e ridurre il loro debito dichiarato in media di circa il 6% del Pil entro il 2026”. Motivo per cui lo scorso anno la posizione di bilancio dell'area euro è passata da leggermente espansiva (nel 2019) ad “altamente accomodante” al 4,8% del Pil. Nella seconda metà dell’anno, quindi, la Bce verificherà se e come aggiustare la strategia di politica monetaria.