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Briciole di pane

Torino, una città sempre più smart

Interessanti novità rispetto alle modalità di accesso alla Ztl

Roma, 19 febbraio 2014 - Città sempre più smart. E comuni ancora più virtuosi. Perché, d’altronde, gli scenari di riferimento si evolvono velocemente. Si pensi, per dirne una, che il livello di urbanizzazione delle nazioni Ocse è cresciuto dal 50% della popolazione totale del 1950 al 77% del 2008. Nel 2020 dovrebbe attestarsi all’85%.

In tale contesto, il trasporto delle merci costituisce, direttamente e indirettamente, uno dei volani dello sviluppo economico e sociale. Il trasporto delle merci all’interno delle aree metropolitane, in particolare, è oggetto di una significativa attenzione da parte degli amministratori locali.

Una positiva novità, in tal senso, arriva da Torino dove, dal 1° dicembre di quest’anno, la distribuzione delle merci sarà caratterizzata da un sistema diversificato di accessi alla Zona a traffico limitato (Ztl) che comporterà, pure, agevolazioni per i trasportatori. Saranno, è stato sottolineato, destinatari d’incentivi per acquistare mezzi più ecologici, di ingressi gratuiti, usufruiranno di stalli di carico e scarico protetti e corsie dedicate.

Nella Ztl torinese, quotidianamente, accedono oltre tremila veicoli commerciali. Il razionalizzarne l’ingresso diventa, quindi, strategico. L'innovazione non è frutto di casualità ma la risultante del protocollo d’intesa sottoscritto, nel 2012, dal ministero dei Trasporti e le città di Torino, Milano, Napoli. A promuoverlo la, ormai disciolta, Consulta nazionale dell’autotrasporto e della logistica. L’accordo ha come obiettivo principale l’individuazione della migliore modalità di gestione dell’«ultimo miglio» della supply chain.

Il comune di Torino si conferma particolarmente attento a queste problematiche. E’ di recente pubblicazione, lo evidenziamo, un bando di gara relativo a progetti di educazione e progettazione partecipata sulla mobilità sostenibile. A conferma che metropoli più vivibili passano (anche) attraverso adeguate politiche di educazione ambientale.

Carlo Sgandurra