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Briciole di pane

Tutta l'Italia in bici, il Parlamento lavora per una pista unica

La ciclabile lunga 20mila km. Proposta di legge anche contro il furto delle due ruote

Roma, 14 febbraio - L'Italia avra' una rete nazionale per le due ruote, lunga almeno 20mila km, senza interruzioni, che attraversera' tutti i capoluoghi di regione e i luoghi di importanza turistica, poggera' sul recupero della viabilita' minore esistente e sara' sostenuta dall'accesso delle bici a stazioni, porti e aeroporti.

Questo, almeno, e' nelle intenzioni del gruppo interparlamentare sulla mobilita' ciclistica: un'ottantina di deputati e senatori di diversi colori politici che stanno lavorando a una legge ad hoc. La bozza di legge quadro nazionale sulla mobilita' ciclistica e' stata presentata oggi a Montecitorio dal deputato Antonio Decaro (Pd) nel corso del seminario 'Italia, paese bike friendly?' organizzato dalla Federazione italiana amici della bicicletta.

Punto di partenza, i dati nazionali sulla mobilita'. ''Il 60% degli spostamenti in auto ha una distanza non superiore ai 5 km, il 15% inferiore a 1 km'', ha rilevato Decaro. Accanto a una rete nazionale di percorribilita' ciclistica, la legge prevede ''un piano nazionale per la ciclabilita', che tiene insieme le pianificazioni che saranno obbligati a fare le Regioni e gli enti locali, in particolare Province e Comuni, i quali dovranno costruire una velostazione per il deposito e la riparazione delle bici in tutte le stazioni ferroviarie e dei bus extraurbani'', ha spiegato Decaro.

''I Comuni - ha proseguito - dovranno anche inserire all'interno dei regolamenti edilizi l'obbligo, in caso di concessione edilizia per edifici residenziali o terziari e direzionali, di mettere a disposizione degli spazi per le biciclette cosi' come oggi accade per le auto''.

L'intervento sui regolamenti edilizi ha trovato d'accordo il sottosegretario ai Trasporti Erasmo D'Angelis. ''Lo Shard creato a Londra da Renzo Piano ha solo 40 posti macchina. In Italia - ha osservato - per una cosa del genere oggi si finirebbe in galera''.

Sostenitrice della legge anche la vicepresidente della Camera Marina Sereni (Pd). ''Ci sono 7 milioni di italiani in bici e a loro la politica deve dare risposte'', ha detto. E l'intervento legislativo a favore dei ciclisti non si esaurisce qui. I parlamentari sono al lavoro anche su una proposta di legge contro il furto delle bici.

L'obiettivo, ha illustrato il deputato M5S Diego De Lorenzis, e' arrivare a ''un sistema di identificazione nazionale che consenta anche di capire quali sono le aree in cui si verificano piu' furti. Questo permettera' una uniformita' dei sistemi, che invece oggi sono diversi da citta' a citta' ostacolando il monitoraggio di tale fenomeno''. Tuttavia, ha assicurato, ''il sistema sara' gratuito e facoltativo per gli utenti e gli enti locali''.

Laura Giannoni (ANSA)