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Briciole di pane

Vera Fiorani, primo premio dall’UIC per il progetto RFI “Sostenibilità on the go”

L’AD di RFI premiata a Berlino dall’associazione mondiale che raccoglie tutti gli operatori del settore ferroviario

 

Vera Fiorani, ad di Rete Ferroviaria Italiana, premiata a Berlino dall’UIC (Union Internationale des Chemins de fer), l’associazione  mondiale che raccoglie tutti gli operatori del settore ferroviario, per il progetto , Sostenibilità on the go, classificatosi al primo posto  nella categoria Outstanding Contribution to Sustainable Rail. Premiata anche la piattaforma StationLand di Rfi, piattaforma che consente di analizzare un’ampia massa di dati georeferenziati sulle infrastrutture, i sistemi di trasporto e le caratteristiche socioeconomiche dei territori, al fine di rendere i servizi ferroviari sempre più utili per le realtà locali.

“Il premio è il meritato riconoscimento per l’impegno profuso nelle attività volte alla transizione ecologica del sistema ferroviario italiano e all’inclusione sociale “, ha affermato il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, che ha espresso grande apprezzamento per il premio assegnato a Vera Fiorani e alla piattaforma StationLAND sempre di RFI. “Un riconoscimento”- ha proseguito – “al lavoro che l’azienda sta portando avanti, coerentemente con le linee strategiche definite dal Ministero, per realizzare infrastrutture sostenibili e servizi sempre più inclusivi. Rfi, in qualità di principale stazione appaltante del Paese, svolge un ruolo fondamentale nell’attuazione dei progetti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR)”.

Questo riconoscimento testimonia il grande lavoro che Rfi sta mettendo in campo per raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile attraverso azioni concrete - ha affermato l’Ad di RFI Vera Fiorani - Quello che abbiamo intrapreso nell’ultimo anno è un percorso di lungo respiro per far sì che la sostenibilità delle nostre infrastrutture non sia solo una caratteristica connessa alla modalità di trasporto, ma una best-practice da attuare in tutte le fasi del processo di realizzazione, per creare valore condiviso per i territori e gli stakeholder

Con il progetto Sostenibilità on the go - fortemente voluto dalla stessa AD Vera Fiorani -  RFI ha avviato un programma di governance e cambiamento aziendale  che mira a considerare la sostenibilità come parte integrante di ogni attività aziendale, coinvolgendo l’intera catena di fornitura e gli altri stakeholder.

Il progetto Sostenibilità on the go è articolato in due fasi:

-         Nella prima sono stati identificati i processi aziendali da sistematizzare sotto il profilo ESG (Environmental – Ambiente, Social e Governance). I criteri ESG sono diventati importanti perché permettono di misurare in modo preciso e sulla base di parametri standardizzati e condivisi le performance ambientali, sociali e di governance di un’azienda. Rfi ha individuato una mappa costituita da 10 linee guida riferite a 33 ambiti di azione

-         Nella seconda fase sono state pianificate le iniziative, in corso di realizzazione, necessarie per integrare nei processi aziendali il nuovo approccio, con l’identificazione di 45 cantieri che sono entrati a far parte strutturalmente del Piano di Impresa RFI 2022-2031.

A StationLAND invece il premio “Best multimodal partnership”.Il riconoscimento premia l’impegno per la visione e la brillante realizzazione di un sistema informativo territoriale che può analizzare profondamente, tramite centinaia di strati informativi, l’ambiente in cui una stazione è collocata. È una piattaforma che riesce a gestire con  agilità grandissime quantità di dati e a restituirli in una forma grafica molto efficace, perché facilmente comprensibile e quindi facilmente comunicabile. Grazie a questo strumento,  per fare un esempio, si riesce a valutare l'appetibilità commerciale degli spazi delle stazioni, mettendoli in relazione con i redditi disponibili della popolazione dell’area, analizzando la capacità di spesa, valutando l’eventuale concorrenza di altri servizi commerciali già esistenti, perfino considerando i valori immobiliari di affitto dei locali commerciali della zona.

Non solo, quindi, creare infrastrutture ma anche capire e interpretare meglio le esigenze della comunità e delle città che ospitano le stazioni.