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Briciole di pane

Vincenzo Nibali: “Taormina una vera e propria perla, bella tutto l’anno e in ogni condizione”

Il campione delle due ruote racconta i suoi luoghi del cuore a “Italia in Bici”, la guida di Repubblica in collaborazione con Anas

Le due ruote nel sangue. Vincenzo Nibali, il leggendario ciclista messinese racconta alla Guida di Repubblica la sua passione per la bici e i luoghi del cuore della sua regione, la Sicilia. Nibali è salito in sella fin da ragazzo, preferendo, a differenza di tanti suoi coetanei, i pedali alla palla.  

Tra gli itinerari che più hanno segnato la sua vita naturalmente le strade della sua provincia, Messina e quelli da gita fuori porta come Taormina, che reputa una vera e propria perla, bella tutto l’anno e in ogni condizione. Un posto speciale è rappresentato anche dall’Etna, meta in infanzia anche di gite di famiglia e lunghe camminate. Ma non vanno dimenticate le Isole Eolie oppure Capo d’Orlando. Sempre guardando a ovest, il Santuario del Tindari e i Laghetti di Marinelli. Per le uscite in bici, spiega Nibali, Messina, offre paesaggi mai banali e, soprattutto, spesso esigenti. Nelle uscite con lunghe distanze, preferisce i percorsi costieri, sia verso sud, verso Taormina, oppure nord ovest, verso Milazzo. Poi ovviamente c’è l’Etna, con tutte le sue salite. Salendo da Pedara fino a Rifugio Sapienza sono quasi 18 km, 1.300 mt di dislivello con quasi 8% di pendenza media e per questa combinazione forse è il più duro. “Ma anche quello più panoramico, per così dire, che sale da Nicolosi non è certo una passeggiata. – spiega Nibali - Come scalatore mi sono divertito a provarli. E ciò che li accomuna, ognuno con le proprie particolarità, è la bellezza del paesaggio". 

"Mi sono trasferito dalla Sicilia alla Toscana che non ero neanche dilettante - continua Nibali - pertanto la Sicilia per me è stata meta di corse grazie al Giro d’Italia. Non posso non ricordare le due grandi partenze del Giro, quella del 2008 a Palermo e quella dell’anno scorso (2020), oltre agli arrivi di tappa nella 'mia' Messina. Ritrovare le strade di casa in contesto gara è speciale. Il ricordo più bello è l’affetto che la gente mi ha sempre dimostrato. Ogni volta, è come se fosse la prima. Non ci si abitua mai e questo, forse, è la cosa più bella. Fuori dal contesto gara, ho trascorso un po’ di vacanze invernali a casa. È bello ritrovare gli amici con i quali facevo allenamenti da ragazzo e uscire, tutti insieme. Nel 2019 poi è stata meta del primo ritiro di squadra, con la Trek-Segafredo, in vista del 2020. Siamo stati venti giorni in zona Siracusa. È stata, in parte, una bella scoperta".

Il campione poi svela le sue debolezze in fatto di cucina. "Senza ombra di dubbio la granita. A Messina e provincia ne trovi di tutti i gusti e la puoi gustare a qualsiasi ora. Poi, in base all’uscita che fai, alla distanza che devi coprire, puoi permetterti anche la brioche da abbinare alla granita. In generale, tra i miei piatti isolani preferiti, cito il maialino dei Nebrodi, guardando più  l’entroterra, e poi il pesce, pensando invece alla costa, spada e tonno in primis. Se devo fare una scelta secca però cito la pasta, le caserecce in particolare. Sull’accompagnamento, poi, possiamo sbizzarirci. In inverno poi, quando possiamo concederci qualche sgarro sulla dieta, un buon cannolo a fine pasto è il modo migliore per salutare la tavola".