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Briciole di pane

Anas, la viabilità invernale proiettata nel futuro

Roma, 24 febbraio 2010 - In un quadro di necessità di effettuare trasferimenti di merci e persone nel modo più veloce e con la maggiore sicurezza possibile, gli enti proprietari di strade svolgono un ruolo di primo piano: è infatti ad essi che viene demandato il compito di gestire le vie di comunicazione offrendo in modo efficace, affidabile e sicuro il servizio di viabilità.

Questa priorità di carattere generale viene declinata con modalità ben precise nei mesi invernali e in un vasto ambito di regioni e zone a livello nazionale, laddove la transitabilità delle strade può venire compromessa da fenomeni gelivi e da precipitazioni nevose. E’ del resto ben presente all’attenzione degli operatori economici e della popolazione, la forza con la quale le precipitazioni nevose si sono manifestate in Italia in alcuni degli ultimi anni, richiedendo agli operatori di mobilità e ai gestori di strade un servizio di importanza decisiva.

La manutenzione invernale rappresenta un’attività di centrale importanza tra quelle che ANAS svolge in quanto principale gestore di strade e autostrade, nonché vigilante su società concessionarie di autostrade a pedaggio. Questo servizio viene svolto da ANAS con modalità operative diverse, in funzione del contesto regionale nel quale opera, a sua volta condizionato dalle peculiarità atmosferiche e dalle caratteristiche della rete stradale gestita. Come è evidente, all’interno dei 21.000 km di rete stradale e autostradale gestita in modo diretto da ANAS si presentano fattispecie diverse sia in termini di tipologia di strada soggetta ad operazioni invernali, sia in termini di traffico che la interessa, sia infine per quanto riguarda l’impatto di una possibile criticità sul sistema locale della viabilità.

Per il servizio di sgombero neve in senso lato, ANAS sta lavorando per potenziare le attività secondo il modello della gestione interna con mezzi e personale propri, rispondendo ad un obiettivo che si può sintetizzare con il prestare un servizio che altri non sono in grado di offrire. Allo stato attuale il servizio viene svolto in proprio in numerosi Compartimenti per la viabilità, mentre è appaltato in modo integrato in alcuni Compartimenti dell’arco alpino dove da una parte risulta storicamente più difficile reperire personale su strada provvisto della specializzazione richiesta e dall’altro l’impiego di uomini e mezzi, seppur molto intenso, è legato ad un periodo limitato di tempo nel corso dell’anno. Nell’ambito della manutenzione invernale assume particolare importanza il ruolo degli impianti di stoccaggio e distribuzione dei Sali. Essi infatti, in generale, permettono il mantenimento delle condizioni di sicurezza e transitabilità del piano viabile, associato ad un preciso e rapido prelievo di materiali. La loro evoluzione tecnologica ha permesso di passare nel corso del tempo dallo stoccaggio in cumuli all’aperto e in sacchi, all’uso di silos dapprima di piccole e medie e infine di grandi dimensioni (500 o 750 tonnellate di capacità), con vantaggi di grande rilievo per la qualità e l’efficienza del servizio. Ricordiamo in modo sintetico che con l’uso di impianti evoluti di stoccaggio è stato possibile evitare l’insorgere di numerosi effetti negativi: il dilavamento del sale dagli agenti atmosferici con i relativi danni all’ecosistema, la perdita di alcune delle caratteristiche chimico-granulometriche originali del sale, l’uso di solventi in misura superiore alle effettive necessità. Inoltre, gli impianti evoluti di stoccaggio hanno permesso di abbattere alcune significative voci di costo: l’impiego dei mezzi di caricamento quali pale meccaniche e muletti con il relativo personale, la necessità di adibire spazi rilevanti per lo stoccaggio del sale in sacchi o all’aperto in mucchi, i tempi necessari per il caricamento del materiale sui mezzi spargisale e, a seconda delle condizioni atmosferiche, anche i tempi e i costi connessi allo scioglimento del materiale. In questo quadro, la strategia che ANAS si è data nel tempo può essere descritta in due fasi. Nella prima fase, che data dagli anni ’60 alla fine del secolo scorso, ANAS ha installato sulla propria rete circa 70 impianti di stoccaggio in acciaio della capacità di 100 tonnellate; con il passaggio di una metà circa della rete alle Regioni, avvenuto tra il 1999 ed il 2001, ad ANAS sono rimasti 38 di questi impianti. Nella seconda fase, iniziata alcuni anni fa e tuttora in corso, la Società si è rivolta verso gli impianti di grande capacità resi disponibili sul mercato dall’industria del settore, ovvero verso i prodotti tecnologicamente più avanzati.

Va sottolineato che questa scelta si inquadra in un più generale disegno di investimento nello sviluppo del know-how aziendale nel campo della manutenzione invernale sia a beneficio delle attività proprie dell’Azienda che in un’ottica di service al territorio. Una volta identificata questa strategia è stato necessario identificare il massimo livello di tecnologia reperibile sul mercato: i prodotti disponibili sono i silo completamente automatici con garanzie di utilizzo, durata, identità dell’utilizzatore e con punti salienti nella pesatura con celle di carico, nella gestione computerizzata con software in grado identificare utenti e tempi di utilizzo, nella rapidità delle operazioni, nell’affidabilità degli impianti. In questo contesto è opportuno ricordare esperienze di alcune importanti concessionarie autostradali, che si sono dotate negli ultimi anni di impianti self-service di 500 e 750 tonnellate nell’intento di migliorare ed ottimizzare il proprio servizio: la Società delle Autostrade di Venezia e Padova, l’Autostrada Torino-Savona e la Società Autostrade per l’Italia. Tutti questi impianti presentano caratteri di originalità e di inserimento nella rete che hanno determinato evidenti vantaggi per il gestore nella prestazione di questo specifico servizio alla viabilità. In questa nuova strategia aziendale, nella scelta dimensionale dell’impianto si è tenuto conto sia della possibilità della cessione a enti terzi di sale insilato, sia di fornitura di servizi integrati di viabilità invernale, come sopra ricordato.

Partendo dal confronto con esperienze esterne di utilizzo dei silos di stoccaggio e di diffusione di evidenti vantaggi per la qualità e il costo del servizio, è stato deciso di dare inizio all’ammodernamento del servizio mediante posa in opera di due silo presso i Compartimenti del Piemonte e dell’Umbria. In Piemonte, in quanto regione con una rete stradale particolarmente soggetta a neve e ghiaccio, con una mobilità articolata e un sistema turistico di rilievo (basti ricordare l’esperienza delle precedenti Olimpiadi Invernali). Potenzialità affini a quelle registrate per il Piemonte si rilevano anche nell’Umbria, come sopra ricordato, mentre ad un livello di prima approssimazione sono al vaglio impianti in Veneto, in Abruzzo, e in Calabria.

La Direzione Generale dell’ANAS, di concerto con il Compartimento per la Viabilità dell’Umbria, ha identificato nel centro di manutenzione di Ponte San Giovanni, sito presso il capoluogo regionale di Perugia e al centro del principale incrocio della viabilità primaria della regione, una postazione strategica per il posizionamento di un silos a grande capacità (750 Tonn.) per lo stoccaggio dei cloruri. La localizzazione è stata individuata anche nella prospettiva di attirare l’interesse delle Amministrazioni stradali limitrofe, quali la Provincia e il Comune di Perugia e altre Amministrazioni di comuni situati nell’area del capoluogo. In effetti, durante la fase di valutazione che ha portato alla scelta dell’impianto di Ponte San Giovanni, sono state registrate comunicazioni epistolari che hanno dato contezza dell’interessamento dimostrato da alcuni enti proprietari. Le valutazioni inerenti l’impianto di Ponte San Giovanni, già in esercizio, hanno portato a ritenere che in una stagione normale le quantità di sale immagazzinabili possono essere pari al triplo della effettiva capacità dell’impianto. Nel caso di specie, è stato calcolato che si possa mettere a disposizione delle Amministrazioni locali più di 2.000 tonnellate di cloruri a stagione. Da una indagine di mercato è emerso che il costo dello speciale salgemma idoneo all’insilamento, con caratteristiche di resa su strada nettamente superiori al sale da piazzale solitamente in uso, possa ammontare a € 75-85 per tonnellata. Si tratta naturalmente di un prezzo applicabile solo per le elevate quantità che l’impianto in questione movimenterebbe, prezzo notevolmente inferiore a quello che le Amministrazioni potrebbero spuntare per forniture isolate (stimato in 100-120 €/tonnellata). Il sale dell’impianto di Ponte San Giovanni potrebbe essere messo a disposizione delle Amministrazioni esterne interessate con un ricarico sul prezzo pagato da ANAS in modo tale da permettere loro di acquisire il sale ad un prezzo comunque inferiore a quello che otterrebbero sul mercato agendo in modo isolato. A fronte di questo prezzo d’acquisto, gli enti proprietari acquirenti perseguirebbero un insieme di vantaggi sintetizzabili some segue: assenza di costi di pre-finanziamento per l’installazione dell’impianto - assenza di costi di pre-finanziamento per l’approvvigionamento preventivo del sale - nessuna necessità di usufruire di spazi propri per la dislocazione dell’impianto - disponibilità immediata di sale di qualità, da prelevare automaticamente tramite un solo operatore, con conseguente significativa riduzione del personale operante su strada e dei relativi costi - rapidità di intervento su strada eseguito in piena sicurezza - maggiore efficacia nei trattamenti a beneficio dell’utenza - contabilizzazione precisa e automatica delle quantità prelevate, con registrazione esatta delle modalità e delle quantità di prelievo - registrazione esatta della data e dell’ora del prelievo con conseguente possibilità di verifica dalla tempestività operativa in caso di nevicata, specialmente se il servizio viene eseguito da ditte appaltatrici esterne Nella valutazioni condotte è emerso che a regime il 50% della capacità dell’impianto potrebbe essere utilizzato da parte delle Amministrazioni operanti nell’area di riferimento dell’impianto.

L’impianto, fornito e posto in opera da Agristrade S.p.A., di forma pressoché quadrata (ingombro m. 14,70 X m. 15,00 compreso tamponamento esterno in muratura, ancora da realizzare), è formato da sei moduli contigui ed è dotato di: - 6 tramogge di scarico in acciaio vetrificato, che consentono la migliore scorrevolezza del sale, e garantiscono una provata longevità e di conseguenza una pressoché totale assenza di manutenzione. Anche le rimanenti parti del silo (pareti verticali e copertura) sono state esplicitamente rivestite dello stesso tipo di materiale; - 6 serrande di scarico realizzate in acciaio INOX AISI 316 L, a sezione allungata per garantire il carico rapido e omogeneo degli spargitori sottostanti, senza necessità del loro spostamento; - impianto semaforico esterno, posizionato sopra i portoni di accesso dei corridoi e interno in corrispondenza di ogni singola tramoggia di scarico, per una corretta guida degli operatori verso le zone abilitate allo scarico; - centrale oleodinamica per la movimentazione automatica, manuale e di emergenza (in caso di black out) delle serrande di scarico, dotata di accumulatore di pressione a precarica d’azoto per l’istantaneo arresto del deflusso del sale in ogni eventuale situazione di emergenza; - 20 celle di carico a doppia flessione, posizionate alla base di ogni colonna portante del silo, per la pesatura di precisione (errore max combinato 0,075%) del sale immesso e prelevato dall’impianto; - sistema di caricamento del sale nel silo, composto da 2 tubazioni di carico collegate ad altrettanti distributori rotanti all’interno della struttura, una tubazione di sfiato e un gruppo di chiusura stagna della tubazioni con relativo impianto semaforico; - sistema di deumidificazione dell’aria con cartucce a base di gel di silice rigenerabili; - 4 valvole anti-implosione in acciaio INOX, montate sulla copertura per ovviare a possibili danni provocati da improvvisi crolli di ponti anomali di sale non corrispondente alle specifiche tecniche di insilamento (umidità superiore, assenza di antimpaccante, ecc.); - quadro di comando computerizzato principale ubicato nella cabina adiacente all’impianto, gestito dal responsabile del Posto di Manutenzione; - quadro di comando computerizzato ausiliario posizionato nella zona operativa di scarico, riservato agli spargitoristi per le operazioni di prelievo del sale.

Amleto Pasquini

  Presentazione Anas a Quebèc City