Anas, professionalità e tecnologia al servizio delle strade
Due progetti della Spa per lo scambio di informazioni tra veicoli e infrastruttura
Roma, 9 luglio 2015 - La tecnologia applicata alla realizzazione di servizi per migliorare l’efficienza e la sicurezza della mobilità è fortemente orientata, sempre di più, verso il cosiddetto “paradigma V2I” (Vehicle to Infrastructure) per la realizzazione di applicazioni e sistemi che prevedono il dialogo telematico tra veicolo e infrastruttura stradale.
La crescente introduzione di tecnologia elettronica, informatica e delle telecomunicazioni a bordo dei mezzi nonché la capillare diffusione di PDA (Personal Digital Assistant), tablet, smartphone e cellulari consentirebbe, già da ora, ai mezzi di comunicare in modo efficace e pervasivo. Ciò che ancora non è stato compiutamente sviluppato è quanto direttamente collegato all’infrastruttura.
In Italia, ANAS , la Spa che gestisce la viabilità nazionale, negli scorsi anni, attraverso i progetti “Infonebbia” e “SiPass”, realizzati con la collaborazione del Centro Ricerche FIAT, ha investito in attività di ricerca per lo sviluppo di innovativi sistemi ITS (Intelligent Transport System) orientati, appunto, allo scambio telematico di informazioni tra veicoli e strada.
I due progetti hanno prodotto proprietà intellettuale coperta da brevetti internazionali e la possibilità di implementare servizi ad alta valenza tecnologica negli ambiti sicurezza e mobilità, ambiente e commerciale, quali ad esempio: tutor alla guida sicura, infotraffico real time localizzato, ricevitoria on board, pubblicità push, dialogo “V2V” (Vehicle to Vehicle) e altro ancora.
Gli elementi tecnologici previsti dai brevetti ANAS per l’abilitazione dei citati servizi sono l’OBU (On Board Unit) - un’unità di bordo interfacciata con l’esterno per la trasmissione dei dati e con l’elettronica di bordo del veicolo (in alternativa una app installata sui dispositivi del cliente opportunamente customizzata) - e una rete di “boe “intelligenti”, posizionate a bordo strada, per la raccolta, l’elaborazione e la trasmissione bidirezionale dei dati che comprenda sistemi di trasmissione wireless a larga banda.
Il primo necessario passo sarebbe la realizzazione di una rete di telecomunicazioni wireless a larga banda a fianco delle arterie.
E’ bene rammentare, tra l’altro, che, a fronte di una ingente domanda di larghezza di banda trasmissiva, l'Italia soffre di un grave deficit di infrastrutture di telecomunicazioni, principalmente nel sud Italia, come evidenziano i dati, in termini di disponibilità di larga banda (superiore ai 2 Mbps), rispetto alla media europea (“Rapporto Caio 2012 Achieving the objectives of the digital agenda of Europe” - EJ27 average - vedi figura 6).
In questo senso, la mantenuta capillarità della rete stradale ANAS nel sud Italia costituirebbe l’ideale supporto per la realizzazione di una rete di telecomunicazioni che contribuirebbe a ridurre in modo significativo il gap di larghezza di banda trasmissiva offerta (rispetto agli altri paesi europei) e costituirebbe un volano per lo sviluppo di servizi volti a migliorare l’efficienza e la sicurezza della mobilità.