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Briciole di pane

Anche BlackBerry si lancia nell'auto senza pilota

In Canada inaugurato un centro di ricerca apposito che lavorerà sulla creazione di nuovi software

Torino, 20 dicembre 2016 – I progetto sull’auto senza pilota continuano a guadagnare spazio nei programmi di sviluppo delle grandi imprese dell’ICT. Dopo Google, adesso infatti anche BlackBerry ha reso nota la volontà di investire in questo settore.
L’intento de dell’azienda è, in particolare, di impegnarsi nei veicoli “connessi” e a guida autonoma. La compagnia ha infatti appena annunciato l’inaugurazione di un centro di ricerca e sviluppo in Canada, a Ottawa, che sarà ospitato nella struttura già operativa appartenente a Qnx, la società acquisita da BlackBerry nel 2010 e specializzata nello sviluppo di software.
Al progetto BlackBerry dà molta importanza, visto che l’inaugurazione del centro è avvenuta alla presenza del primo ministro canadese Justin Trudeau. Tutto ancora è però tenuto sotto grande riserbo: un’anteprima dei progetti sarà svelata solo al prossimo Consumer Electronics Show di Las Vegas, a gennaio.
Nel settore che si sta sviluppando, tuttavia, le stretgeie dei grandi nomi dell’ICT si articolano in modo diverso. Così, BlackBerry non costruirà vetture, ma svilupperà software per le auto a guida autonoma del futuro. In questo ambito, ad oggi, era attiva solo Google, con la sua Waymo appena creata. Sul fronte dell’auto, invece, in questo comparto stanno investendo diverse case automobilistiche ad iniziare da Fiat Chrysler Automobiles (Fca) che in questi giorni ha consegnato 100 minivan proprio a Waymo (Fca e Google hanno infatti un accordo di collaborazione piuttosto stretto).
In Canada, intanto, BlackBerry ha spiegato che il ministro dei Trasporti dell’Ontarioha dato di recente il suo via libera a Qnx per provare i veicoli equipaggiati con il suo software su strade pubbliche nell’ambito di un programma pilota. Secondo le previsioni degli esperti, aggiunge la compagnia, la metà delle auto sarà connessa al web, entro il 2020 e proprio le vetture integreranno il maggior numero di oggetti e sensori nell’ambito del cosiddetto “Internet delle Cose”.

Andrea Zaghi