Colpi di sonno, cosa fare?
Indagine di Quattroruote individua rimedi tecnologici e non per abbattere il rischio di incidenti dovuti alla sonnolenza
Torino, 24 novembre 2015 - Circa il 20% degli incidenti stradali è causato dalla sonnolenza che è anche correlata a buona parte degli eventi mortali. A dirlo è una indagine del magazine specializzato Quattroruote che fa il punto anche sullo stato dell’arte degli strumenti a disposizione per la prevenzione di questi incidenti.
Chi è più a rischio e quali sono i sintomi.
Stando all’indagine, i soggetti più a rischio sarebbero quelli che devono sopportare un sonno notturno non all’altezza delle esigenze di riposo, ma anche chi arriva al termine della giornata con un forte carico di stanchezza e stress. I sintomi sono legati al rilassamento dei muscoli facciali e del collo, all’aumento del numero di volte in cui le palpebre vengono chiuse nell’unità di tempo, alla diminuzione della pressione sanguigna, del ritmo cardiaco e della temperatura. E’ in queste condizioni che aumenta la quantità di errori che possono essere compiuti e quindi il rischio di incidenti alla guida.
I rimedi tecnologici per prevenire gli effetti dei colpi di sonno. Al di là del giusto tempo dedicato al riposo, la tecnologia mette a disposizione una serie di strumenti che hanno tutto sommato il compito di avvisare chi guida dell’avvicinarsi dello stato di sonnolenza.
Prima di tutto vi sono le tecnologie collegate ai telefoni e in particolare agli smartphone. Tutte, di fatto, funzionano sfruttando le fotocamere dei cellulari che vengono usate per inquadrare il viso, e in particolare gli occhi, quando si è nello stato di veglia e ne registrano i movimenti che costituisono i sintomi del sonno. Si tratta di metodi poco costosi ma anche piuttosto imprecisi e poco affidabili, visto che bastano piccoli movimenti per innescare gli allarmi.
La seconda tipologia di apparati censita da Quattroruote, consiste in sensori da mettersi addosso e che sono in grado di registrare i movimenti del corpo, in particolare quelli legati all’abbassamento della testa quando ci si addormenta. Si tratta di strumentazioni che hanno un costo abbordabile e che, fra l’altro, vengono progettate e prodotte in Italia (per esempio dalla Angelo Protettore di Ascoli Pieno). Altri sensori da indossare, inoltre, sono rappresentati da sorte di anelli da infilare al dito che registrano le variazioni di capacità di condurre l’elettricità proprio della pelle, capacità che varia a seconda del grado di attività cerebrale e quindi di attenzione. In questo caso, però, il costo è decisamente più elevato.
Infine, vi sono anche sistemi di rilevazione dell’attenzione collocati direttamente sulle auto. Ma per ora sul mercato sono presenti dispositivi di questo genere solo sul alcuni modelli Volvo e Mercedes. Nel primo caso, l’auto è in grado di calcolare se la traiettoria di avvicinamento del veicolo alla segnaletica stradale orizzontale è nei limiti di sicurezza oppure no; nel secondo caso, l’auto invece calcola direttamente il livello di attenzione del guidatore partendo dalle sue abitudini di guida.
Gli accorgimenti per prevenire i colpi di sonno. Al di là della strumenti che la tecnologia mette a disposizione, la sonnolenza e i suoi effetti possono essere prevenuti con alcuni accorgimenti più “naturali”.
Il Centro di Medicina del sonno dell’Istituto Auxologico di Milano (interpellato sempre da Quattroruote), per esempio, consiglia di evitare bevande a base di alcol ma anche alcuni farmaci, così come pasti troppo calorici e ricchi di grassi. Lo stesso Istituto consiglia anche di non viaggiare a notte fonda, di avere compagnia durante il viaggio, di seguire trasmissioni radio, se il caso di abbassare i finestrini per far circolare l’aria fresca e, infine, di sapersi fermare quando si avvertono i primi sintomi del sonno.