Festival Scienza, la sfida dei materiali "autoriparanti"
Anche calcestruzzo può "rigenerarsi" grazie a calcio e batteri

Costruire grandi opere, come i ponti, con calcestruzzi autoriparanti è la sfida dei prossimi anni. E' quanto è emerso durante l'incontro “Oggetti che si riparano da soli: sogno o realtà?” Che si è tenuto nell'ambito degli eventi organizzati dal Festival della Scienza di Genova. Il professore universitario e ricercatore Saverio Russo ha illustrato le caratteristiche dei cosiddette “materiali intelligenti”, in grado cioè di rigenerarsi in autonomia riparando la struttura e ripristinando le funzioni danneggiate da un agente chimico o fisico. Si tratta principalmente di materiali come i polimeri (plastiche e gomme), i compositi ma anche cementi e calcestruzzi.
"Il settore di questo tipo di materiali - spiega Saverio Russo - è in forte crescita, e le previsioni di sviluppo da qui al 2026 sono enormi, soprattutto nei settore dei trasporti. Infatti, questo genere di materiale viene utilizzato a livello industriale in ambito aerospaziale, dei trasporti, nel settore delle energie rinnovabili e anche in quello biomedico". Il professore sottolinea poi, come negli ultimi anni "la robotica, in cui si stanno utilizzando materiali malleabili e morbidi, utilizzi sempre di più questo genere di materiale, ciò significa avere a disposizione un automa che non ha bisogno di manutenzione".
Altro settore in forte sviluppo è quello delle costruzione, proprio con calcestruzzi e cementi. "I calcestruzzi armati - conclude - possono essere autoriparanti incapsulando all'interno del cemento armato delle colonie di batteri e una fonte di calcio. Quando si produce una crepa i batteri si innestano, diventano attivi e mangiano la fonte di calcio, producendo così carbonato di calcio che chiude la micro fessura".