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Briciole di pane

Google e l'auto che guida da sola. Il futuro è già qui?

Presentato il prototipo del veicolo biposto che non ha volante e neanche autista. Google cerca partner per metterlo sul mercato

Roma, 30 maggio 2014 – Piccola, compatta, morbida. Sembra uscita da un cartone animato. È la nuova macchina di Google, una biposto che sembra venire dal futuro. L’auto infatti guida da sola, senza conducente.
Il colosso del Web aveva già sperimentato la tecnologia del self-driving, modificando alcune automobili prodotte da altre aziende, come la Toyota; lo scorso martedì, però, in occasione di una conferenza sul mondo della tecnologia digitale tenutasi in California, tramite il suo co-fondatore Sergey Brin, Google avrebbe fatto sapere di essere intenzionato a produrre da zero le automobili in grado di guidare da sole, invece di continuare a modificare altre macchine. Spera inoltre di iniziare a testare i prototipi a fine estate e prevede di costruirne 100 nei prossimi due anni; Google ha reso anche noto però di non essere intenzionato a vendere queste auto da solo, “Stiamo cercando amici e partner” ha dichiarato Chris Urmson, direttore del progetto.
Il veicolo è pensato per risolvere i problemi di coloro che hanno difficoltà negli spostamenti, perché, ad esempio, non sono serviti in modo adeguato dagli attuali mezzi di trasporto. Queste macchine, infatti, sono progettate per percorrere tragitti semplici, dal punto A al punto B, ad una velocità massima di 40 Km orari.
A renderle differenti da qualsiasi altra automobile è l’assenza di alcuni fondamentali elementi: il volante (inutile, visto che non c’è un autista!), il pedale del freno e quello dell’acceleratore. A mancare all’appello, anche gli specchietti retrovisori, il sedile posteriore (essendo una biposto), il vano portaoggetti e lo stereo.


Come funziona?


Per l’accensione è sufficiente un click e la macchina, nel cui software è già stata caricata la mappa del percorso da intraprendere, parte automaticamente. Dei laser predisposti sul veicolo costituiranno gli occhi dell’invisibile automobilista, che sarà in grado così di avere una visuale a 360 gradi, evitando dunque, a meno di tilt improvvisi, incidenti stradali.
Proprio la questione degli incidenti stradali e dei possibili ammutinamenti da parte di questa automobile robot costituisce il problema più spinoso e la maggiore fonte di diffidenza. C’è chi dice che il look accattivante e simpatico scelto dall’azienda americana sia proprio un tentativo di marketing per distogliere l’attenzione da questo argomento. Un’ipotesi plausibile, in effetti.
Dal canto suo, però, Google ha sottolineato come la sicurezza rappresenti la sua priorità indiscussa e ha evidenziato quali sistemi siano già stati previsti per garantire ai passeggieri di viaggiare sereni.
Come già accennato, la macchina non potrà superare i 40 Km orari, così da contenere, nell’eventualità di un incidente, l’energia cinetica coinvolta. In secondo luogo, i materiali impiegati nella realizzazione dell’auto sono studiati appositamente per attutire il più possibile gli effetti di eventuali collisioni ed è previsto un doppio sistema di sterzo e di freno, così che in caso di mal funzionamento dell’uno possa intervenire l’altro.
Infine ci sono gli umani. Già, perché nonostante guidi da sola, questa auto verrà monitorata costantemente da tecnici Google, pronti a prenderne il controllo in qualsiasi momento. Come a dire, non saremo più del tutto indispensabili, ma non siamo neanche del tutto sostituibili.
 

Chiara Natalini