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Briciole di pane

Green technology, una scoperta americana per ricavare combustile dalla carta

Un pool di scienziati americani sta sperimentando come ricavare da quintali di quotidiani biobutanolo in grado di sostituire la comune benzina

Roma, 17 gennaio 2012 – Un po’ per pigrizia, un po’ per vezzo non sono pochi coloro che conservano vecchie edizioni di quotidiani, lasciandoli impilare giorno dopo giorno ricoperti di polvere pur consapevoli che difficilmente torneranno a consultarli. Oggi, una nuova scoperta scientifica consentirebbe di utilizzare quei giornali come combustibile.
Un pool di scienziati della Tulane University, in Louisiana, ha scoperto che grazie a un nuovo ceppo batterico, denominato TU-103, è possibile produrre dalla cellulosa il butanolo, creando così un carburante bio. In questo modo direttamente dalla carta si produrrebbe un biocarburante in grado di sostituire la comune benzina e con una resa migliore visto che contiene più ottani dell'etanolo, caratteristica questa che migliora sicuramente le prestazioni, ma anche il numero dei chilometri che si possono percorrere con un litro di carburante. Da alcuni mesi i ricercatori americani stanno conducendo una serie di esperimenti con quintali di edizioni del The Times.Picayune, quotidiano pubblicato a New Orleans.
La scoperta consentirebbe di ridurre il costo di produzione del bio butanolo diminuendo al tempo stesso le emissioni di anidride carbonica e smog rispetto alla benzina, ma soprattutto potrebbe avere un impatto positivo anche sui rifiuti già presenti in discarica. La cellulosa si trova in tutte le piante verdi ed è il materiale organico più abbondante sulla terra e l’alcol butilico come biocarburante è superiore all’etanolo, dal momento che può alimentare facilmente gli autoveicoli esistenti senza alcuna modifica al motore. Altri vantaggi sono offerti dal fatto che si possono utilizzare i gasdotti esistenti, che il prodotto è meno corrosivo e che libera più energia dell’etanolo, garantendo, almeno teoricamente, una maggior resa in termini di chilometri percorsi. I batteri (il cui ceppo è stato isolato per la prima volta negli escrementi animali) provvedono poi a trasformare la cellulosa contenuta nella carta in butanolo. Oltre prezzo più contenuto, il biobutanolo prodotto dalla cellulosa - per il cui processo di fabbricazione è stato richiesto un brevetto - permetterebbe di ridurre considerevolmente le emissioni di anidride carbonica e smog rispetto alla benzina e avrebbe un impatto positivo sulla gestione dei rifiuti in discarica.

Irene Anna Leone