Il 2012 scelto dalle Nazioni Unite come Anno internazionale dell'energia sostenibile
Un miliardo e 600 milioni di persone, nei Paesi in via di sviluppo, non ha ancora accesso all'elettricità
New York, 15 aprile 2011 - Il 2012 sarà l'anno internazionale dell'energia sostenibile (International Year for Sustainable Energy). Lo ha annunciato Ban Ki-moon, segretario generale dell'Onu. L'iniziativa Onu è diretta al miglioramento della qualità della vita della popolazione. Basti pensare che un miliardo e 600 milioni di persone, nei Paesi in via di sviluppo, non ha ancora accesso all'elettricità.
Occorre una 'rivoluzione globale' per consentire a tutti un accesso universale all'energia pulita entro il 2030, oltre a un incremento del 40% dell'efficienza energetica. Il segretario generale dell'Onu ha invitato quindi i Paesi più avanzati a maturare scelte che portino, nel lungo periodo, all'abbandono dei carburanti fossili, ancora prevalenti e dannosi, visto l'influsso che hanno sui cambiamenti climatici.
"La nostra sfida -ha detto Ban Ki-moon- è la trasformazione. Abbiamo bisogno di una rivoluzione globale per l'energia pulita, che la renda disponibile e accessibile a tutti. È essenziale per minimizzare i rischi climatici, ridurre la povertà e per migliorare la salute del pianeta, la crescita economica, la pace e la sicurezza".
Secondo i dati più recenti, nel prossimo ventennio il consumo energetico crescerà del 40 per cento, in particolare nei Paesi in via di sviluppo, laddove 3 miliardi di persone utilizzano biomasse tradizionali per scaldarsi, cucinare e altre esigenze domestiche. Del resto, sono due milioni -soprattutto tra donne e bambini- che muoiono ogni anno per cause dovute all'inquinamento domestico: quasi il doppio dei morti provocati dalla malaria nel mondo. "È inaccettabile -ha proseguito Ban Ki-moon- e si può evitare. È il momento di chiudere questo gap globale per l'accesso alle nuove energie". Per raggiungere l'obiettivo fissato al 2030, ha spiegato poi il segretario generale Onu, dobbiamo "investire in capitale intellettuale che creerà nuove tecnologie green. Abbiamo bisogno di aumentare la spesa pubblica e privata in ricerca e sviluppo, e che i governi offrano i giusti incentivi".