La ricostruzione del ponte sul fiume Po
Il 30 aprile scorso si è verificato il crollo della campata numero 8 del ponte sul fiume Po, lungo la strada statale 9 “via Emilia”, compresa tra la spalla lato Milano e la prima pila dell’impalcato metallico (pila n. 7), posta in ambito golenale. In esito a ciò, l’Anas ha avviato tempestivamente tutte le attività finalizzate alla ricostruzione dell’opera, strutturandone l’articolazione in parallelo per contrarre i tempi necessari al ripristino della viabilità interrotta. I lavori di ricostruzione di un nuovo ponte sono stati dichiarati, con Ordinanza del Presidente del Consiglio dei Ministri n. 3791 del 15 luglio 2009 (GU del 21 luglio 2009), indifferibili, urgenti e di pubblica utilità; per essi è stato nominato un Commissario delegato ed il progetto definitivo dei lavori di ricostruzione è stato approvato il 4 settembre 2009. A seguito della pubblicazione del bando, avvenuta il 10 settembre 2009, si è proceduto all'esperimento della gara con il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa e l’8 ottobre i lavori sono stati aggiudicati al Consorzio Stabile Cons.Fer con sede in Selvazzano Dentro (PD); trattandosi di appalto integrato, l’impresa aggiudicataria ha assunto la titolarità della redazione del progetto esecutivo. Il costo dell’opera è ammontato a circa 44 milioni di euro. L’opera principale del progetto è il ponte di scavalco del fiume Po. Il ponte è costituito da 11 campate di luce minima pari a 61,72 metri (l’ultima tra pila 10 e la spalla 2) e massima pari a 76,40 metri, per uno sviluppo totale di circa 815 metri. L’impalcato è costituito da un cassone tralicciato in acciaio, con soletta superiore, anch’essa in acciaio, a lastra ortotropa. L’impalcato ha larghezza pari a 14,50 metri e comprende la carreggiata, un marciapiede di servizio e una pista ciclabile, aventi rispettivamente larghezza di 9,50 metri, 1 metro e 3 metri. La seconda opera, in progetto, è il viadotto di accesso Lato Piacenza del nuovo ponte sul fiume Po. Esso è realizzato al di sopra del sistema di archi in muratura che costituivano il preesistente viadotto ed è realizzato in sistema misto acciaio-calcestruzzo e composto da tre impalcati indipendenti in successione.