L'auto che vola
L'attraversamento della Manica del francese Franky Zapata potrebbe aprire ad una nuova mobilità aerea

Il sogno di Franky Zapata di sorvolare il canale della Manica con una sorta di auto volante domenica scorsa è diventato realtà. L’uomo, noto per i suoi esperimenti sin da quando era ragazzo, ha percorso in 22 minuti col “Flyboard Air” i 35 km che separano Sangatte, una località della costa francese, da St. Margaret’s Bay, in Gran Bretagna, a un’altezza di 20 metri circa. La velocità massima raggiunta è stata di 160-170 chilometri orari. È questo il primo atto che potrebbe vedere una trasformazione nel mondo dei trasporti, e diventare realtà già alla fine del prossimo decennio. In futuro, quando le città raggiungeranno popolazioni di 20 o 30 milioni di abitanti, spostarsi in auto sarà sempre più difficile: l’auto volante potrebbe permettere di collegare il centro con la periferia e gli aeroporti.
Numerosi i progetti simili a quello cui sta lavorando Zapata: la Ratp, la società dei trasporti parigina, ha commissionato ad Airbus un progetto di taxi volante da approntare in occasione dei giochi olimpici del 2024 nella capitale francese. Obiettivo: una vettura che fornisca corse dal costo competitivo per i clienti, a due euro al chilometro, come i taxi “terrestri”. Proprio Airbus, in collaborazione con la Nasa, sta lavorando su alcuni prototipi che potrebbero essere operativi entro la metà del prossimo decennio.
L’italiana Italdesign, allo scorso salone di Ginevra, ha presentato un prototipo di autovettura che può agganciare sul proprio tetto quattro grandi eliche da drone e trasformarsi in un elicottero, simile al Volocopter 2X, un progetto in corso di studio da parte di una start up tedesca sovvenzionata da Daimler, e a due taxi elettrici, uno sviluppato dalla già citata Airbus e un altro dalla start up Lilium, quest’ultimo un vero e proprio aereo a decollo verticale alimentato da 36 motori elettrici capaci di raggiungere la velocità massima di 300 chilometri orari e di garantire un’autonomia di 60 minuti.
Fonte: La Repubblica
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