L’intelligenza artificiale utilizzata per lavori stradali in Cina
Droni e robot al posto dell’uomo per asfaltare 158 km dell’autostrada che collega Pechino e Hong Kong

Nell’agosto del 2010 era diventata famosa per il più grande ingorgo stradale del mondo con una coda di circa 100 km per nove giorni, oggi diventa un’eccellenza nel settore delle infrastrutture per lavori effettuati con l’intelligenza artificiale e altre nuove tecnologie.
Si tratta della National Expressway, la strada che in Cina collega Pechino, a nord del Paese, con Hong Kong e Macao a sud. Un tratto di ben 158 km interessato da importanti lavori di manutenzione e completamente riasfaltato con l’ausilio di droni e macchine robot senza l’intervento di operai, solo supervisionate le varie attività e le fasi lavorative.
Un sistema di automazione che si sviluppa per rendere sempre più efficienti i progetti delle grandi infrastrutture e che nei mesi scorsi si è concretizzato con lavori di nuova pavimentazione su uno dei tratti stradali più trafficati di tutta la Cina. A partire dal 2000, il Paese è passato dalla gestione di 50.000 km a circa 183.000 km di superstrade e autostrade, un settore che rappresenta la prima voce nel bilancio dello Stato.
Il lavoro eseguito sulla Expressway è una vera impresa che si proietta nel futuro e resa possibile da una serie di macchine intelligenti, tra cui un “pavimentatore automatico a guida autonoma” largo 20 metri che ha già attirato l’interesse di molti investitori stranieri del settore ingegneristico.
Il macchinario è stato infatti in grado di stendere un unico nastro di asfalto per tutta la sua larghezza, migliorando la levigatezza e l’integrità strutturale della strada. Sul tratto autostradale sono stati attivati anche sei rulli compressori, da 13 tonnellate e sempre senza conducente, per stirare l’asfalto appena posato e tre rulli da 30 tonnellate l'uno. Il loro movimento seguiva uno schema ordinato dagli algoritmi dell'intelligenza artificiale e da una rete di rilevazioni satellitari per misurare con la tolleranza di un centimetro lo spessore dell’asfalto evitando così di avere angoli di catrame poco compressi e garantendo la qualità e l'uniformità del manto stradale. Ma non è finita qui, perché nello stesso tempo alcuni droni con lenti ottiche e sensori ad altissima definizione hanno controllato la presenza di cartellonistica e di tratti più o meno ammalorati che necessitavano di manutenzione e nuovo asfalto.
L’attività tecnologicamente avanzata non solo mette in pratica ciò che l’intelligenza artificiale può offrire, ma garantisce anche maggiore sicurezza sui cantieri con una riduzione notevole degli infortuni sul lavoro. Inoltre, tutte le macchine sono dotate dei cosiddetti “cancelli digitali”, ossia sensori che fanno spegnare la macchina nel caso ci sia qualche ostacolo, umano e non, che si frapponga sulla sua strada e nei suoi radar a meno di un metro.
Questo processo richiede pianificazione e diverse fasi di lavoro con il coinvolgimento di un team che va dai 5 ai 20 operai che hanno sorvegliato da remoto il regolare svolgimento dei lavori, ma la robotica e l’automazione ridurranno sempre di più il fabbisogno di manodopera.