Mobilità e tutela ambientale in città sempre più "smart"
Spunti e suggestioni da SmartCity Exhibition 2012
Roma, 21 novembre 2012 - La mobilità urbana si conferma come uno degli aspetti cruciali per delineare le città del futuro e, soprattutto, la qualità della vita di coloro che vi risiederanno. È il responsabile delle strade cittadine che deve, per primo, perseguire l'obiettivo dell'ottimizzazione della mobilità in termini di confort, sicurezza, tutela ambientale. Un piccolo esempio, tra i molti possibili: il semaforo intelligente di ultima generazione. Se la coda è inutile, perché nessuno sopraggiunge dell'altra strada, il verde scatta subito evitando, così, inutili emissioni inquinanti del veicolo fermo.
In una prospettiva "smart", quindi, l’infrastruttura stessa è pensata per "abilitare" l'utente a comportamenti virtuosi. Questo sembra vero, come detto, principalmente per la mobilità cittadina: mobilità interna a un luogo circoscritto, gestibile nelle sue dinamiche. Ma che cosa si deve intendere, esattamente, per "Città"? Qual è la sua estensione, quali i suoi esatti confini? Le elaborazioni contemporanee, in materia, ragionano in termini di flussi, reti, logistica, più che in termini di edifici, terreni, spazi. Tutta la Pianura Padana è un'unica "Città": un continuum di interrelazioni socio-produttive. Oppure, secondo la visione di Pier Paolo Maggiora (l'architetto che ha progettato Caofeidian, in Cina, la prima città del terzo millennio, interamente nuova, che a regime ospiterà 2,4 milioni di abitanti), la Sicilia tutta andrebbe interpretata come un'unica "Città", nodo di una rete globale di traffici, piazza degli scambi esattamente al centro di quel Mediterraneo che - grazie all'allargamento del canale di Suez, voluto e finanziato dalle grandi economie asiatiche - riacquisterà un ruolo di assoluta primazia mondiale.
Su una scala ridotta, com'è quella italiana, tutte le infrastrutture trasportistiche, anche quelle classificate come “nazionali”, sono in effetti infrastrutture 'cittadine'. Ma dovranno diventare "smart": capaci, cioè, di governare esse stesse i flussi di traffico che le percorrono, riducendo al minimo le criticità (ambientali, economiche, logistiche). È, questa, la sfida del futuro.