Previsioni meteo più precise, grazie alla scienza della misura
Dopo l'estate primi test in Toscana con il progetto dell'Istituto di Ricerca Metrologica
Roma, 21 maggio 2014 - Previsioni meteorologiche sempre più precise, grazie a sensori più efficienti: così la scienza della misura, la metrologia, aiuta a 'pulire' i dati relativi a vento, temperatura, umidità, eliminando tutte le eventuali fonti di disturbo che derivano dalla vicinanza dei sensori a strade e aeroporti, o dall'effetto prodotto sul cento dai palazzi. È questo l'obiettivo del progetto europeo MeteoMet, la cui partenza è in programma dopo l'estate a Sesto Fiorentino (Firenze).
“È un'iniziativa che candida l'Italia ad essere sede di un'importante infrastruttura europea”, rileva il presidente dell'Istituto di Ricerca Metrologica (Inrim), Massimo Inguscio. Il progetto è coordinato dall'Inrim in collaborazione con l'università di Firenze e consorzio Lamma, specializzato in meteorologia e costituito da Regione Toscana e Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).
“L'obiettivo - spiega Inguscio - è collegare la rete degli strumenti per la meteorologia con la metrologia”, ossia la scienza della misura che da metà '800 stabilisce gli standard a livello internazionale. “Nate entrambe nella seconda metà dell'800, la meteorologia e la metrologia, osserva - ora si legano e possono fare misure importantissime in modo quantitativo”. È un dialogo che si svolge su due fronti: da un lato si punta rendere più esatte le misure rilevati dai sensori di temperatura, umidità o vento; dall'altro si lavora su nuove applicazioni della scienza della misura alla meteorologia. Per esempio, diventa possibile collegare la frequenza di fenomeni meteorologici, come umidità o pioggia, alla comparsa di funghi pericolosi per le colture, ad esempio per la vite. “Nello stesso modo - prosegue Inguscio - è possibile individuare funghi che svolgono invece una funzione positiva, come quelli che rendono più efficienti i batteri utilizzati nella produzione dei biocarburanti”. In progetti come questi, rileva, “è decisiva la collaborazione fra discipline diverse, dalla chimica alla biologia, alla fisica”.
La scienza della misura è decisiva anche per la cosiddetta “agricoltura di precisione”: “permette di combinare le misure rilevate dai droni con quelle rilevati dai satelliti e su questa base diventa possibile, ad esempio, sapere quali campi hanno più bisogni di diserbanti e dove è invece necessario concimare”.