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La nuova frontiera del V2V, ovvero delle comunicazioni tra veicoli automobilistici, fa tappa presso il Mit

Roma, 23 dicembre 2011 - La nuova frontiera del V2V, ovvero delle comunicazioni tra veicoli automobilistici, fa tappa presso il Mit, dove sotto la guida di Jonathan How è stato messo a punto un algoritmo in grado di prevedere con qualche secondo d'anticipo se un'autovettura sta per attraversare un incrocio con il semaforo rosso e, quindi, provocare potenzialmente un incidente. Il sofisticato sistema ha previsto nei test eseguiti con esattezza l'85% degli eventi pericolosi, superando quanto ad accuratezza qualsiasi altro metodo finora sperimentato. Secondo gli studiosi che hanno sviluppato l'algoritmo, vi sarebbero due possibili applicazioni. La prima, di più facile attuazione, consiste nell'installare cartelloni digitali agli incroci, in modo da segnalare agli automobilisti un pericolo incombente. La seconda applicazione potrebbe riguardare Io sviluppo delle cosiddette smart car, cioè vetture che riescono a «dialogare» tra loro con la trasmissione di dati sul traffica. Naturalmente le auto devono essere in grado di offrire una dotazione tecnologica tesa a potenziare proprio gli aspetti di sicurezza. L'implementazione del sistema, a cui sono molto interessati anche il dipartimento dei Trasporti statunitense e la Ford, appare promettente e spiana la strada al settore del V2V (veicolo a veicolo), che sfruttando l'esperienza delle comunicazioni tra computer in assenza di server (P2P o peer to peer), potrebbe ridisegnare in pochi anni gli standard di sicurezza stradale, quantomeno agli incroci.

Davide Corritore (fonte: Il Mondo)