Sensori di parcheggio all'esame di guida? Ora si può
Una circolare del MIT modifica la precedente del 2006

Roma, 23 novembre 2016 – Ci sono regole – grandi, piccole o piccolissime – che cambiano quando cambia il contesto. È un dato di fatto, non un’elucubrazione; e spesso proprio le vicende di dettaglio possono rivelarsi fortemente rappresentative.
Una decina d’anni fa, i sensori di parcheggio (cioè quei dispositivi che, durante le manovre di parcheggio, segnalano al guidatore, acusticamente e/o mediante led luminosi, l’approssimarsi di un ostacolo) erano piuttosto rari. Non un vezzo da “patiti” degli optional, ma quasi.
La Direzione Generale per la Motorizzazione del Ministero sentì quindi la necessità di precisare, con circolare n. 41776 del 12 ottobre 2006, che “ad un candidato non può essere consentito di sostenere la prova d’esame per il conseguimento della patente di guida delle categorie B, B+E, C, C+E, D e D+E con un autoveicolo munito dei sensori di parcheggio, giacché detto dispositivo non consente all’esaminatore di valutare compiutamente se il candidato è abile ad effettuare manovre di retromarcia anche in presenza di ostacoli ravvicinati”.
Chiara l’esigenza, in quel contesto: imporre al candidato di mostrare la propria dimestichezza nelle manovre senza ausili o “trucchi” tecnologici.
Esattamente dieci anni dopo, il 28 ottobre di quest’anno, lo stesso MIT ha di fatto “sdoganato” i sensori di parcheggio negli esami pratici di guida, correggendo (prot. n. 23969) la circolare precedente.
Questo, “tenuto conto del fatto che molti veicoli sono dotati, di serie, di sensori di parcheggio non disattivabili e considerato, altresì, la sempre più ampia diffusione di detti dispositivi”.
Il candidato, secondo la logica correttamente seguita, deve saper dimostrare di essere in grado di guidare un’auto “normale”: e oramai può considerarsi “normale” proprio un’auto munita di simili dispositivi. “Di conseguenza – recita la nuova circolare – si consente l’utilizzo, in sede di esame pratico, di veicoli dotati di sensori di parcheggio”.
Tra altri dieci anni, nell’ottobre 2026, potrebbe anche uscire una terza circolare che completi l’evoluzione: proibendo lo svolgimento di esami di guida senza sensori di parcheggio. Non sarebbe troppo sorprendente: la storia è piena di “novità” prima vietate, poi consentite, infine imposte.