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Briciole di pane

Startup innovative e guida autonoma prossimamente a Milano

L'esperienza di VisLab nella guida senza pilota, come esempio di tecnologia italiana. Il contributo di ANAS e i possibili sviluppi

Non ci sono solamente i grandi colossi dell’auto e dell’elettronica a lavorare sulla mobilità senza pilota. Proprio in questi giorni, infatti, è stata rilanciata – in vista di un appuntamento in dicembre -, l’attività di VisLab di Parma, una società startup che è stata fra le prime a lavorare nel campo della guida senza pilota.

Sempre di guida autonoma si parlerà infatti anche a StartupItalia! Open Summit 2017, previsto a  Milano il 18 dicembre prossimo. Nella passata edizione, era stata proprio VisLab ad essere indicata come startup dell’anno. E con ragione.

“Siamo stati i primi a fare test di guida automatica”, ha spiegato pochi giorni fa Alberto Broggi (docente di Computer Engeneering all’Università di Parma e General manager di VisLab). Secondo quanto spiegato da Broggi, l’auto del futuro è nata in Italia, a Parma appunto, ed è sempre in Italia che ha iniziato ad effettuare le prime prove su strada con la collaborazione di ANAS. “Abbiamo iniziato nel laboratorio della facoltà di ingegneria – spiega ancora Broggi -, provando a sviluppare i primi temi legati alla guida automatica. È stato un percorso straordinario, semplice da raccontare e al tempo stesso complesso e affascinante da realizzare”. Broggi quindi continua: “Nel 1998 circolava su strada il primo prototipo con il bagagliaio colmo di computer”. Alla base dell’idea, dice Broggi, i costi bassi  e quindi la sperimentazione su “una macchina normale con un calcolatore con costi contenuti. L’idea del basso costo è rimasta nel tempo e oggi l’abbiamo integrata con l’uso di telecamere e sensori. Oggi tutta l’elaborazione è in un chip”. La società è quindi nata nel 2009 e nel luglio 2015 è stata acquisita da parte di Ambarella, colosso californiano in prima fila nel mondo per le tecnologie per la compressione delle immagini, con 30 milioni di euro e un piano di stock options per mantenere coinvolti i 38 ricercatori (che nel frattempo sono aumentati di numero).

Proprio Broggi, sulla base dell’esperienza acquisita, presentando Road to #SIOS17, ha spiegato i tempi di evoluzione della guida autonoma. “Non siamo lontanissimi per avere sul mercato queste dotazioni. Tutte le case automobilistiche ci stanno lavorando e hanno dei prototipi, ma il problema che riguarda anche noi è legato ai test: per usare queste tecnologie bisogna testarle e in strada, il circuito è un ambiente troppo amichevole e protetto, bisogna sperimentare in condizioni reali”. Proprio in questo ambito, quindi, ANAS ha contribuito a far compiere importanti passi alla ricerca.

Andrea Zaghi