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Briciole di pane

Sviluppo sostenibile? Sì, si può

Manifesto della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile con sette proposte

Roma, 9 novembre 2011 - E’ possibile abbinare il rispetto dell’ambiente e delle risorse naturali con lo sviluppo prepotente dell’economia? E’ possibile coniugare crescita con sviluppo sostenibile? Per una serie importante di associazioni e di aziende italiane – riunificate nella Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile – la risposta è sicuramente sì e per dimostrare che questo obiettivo è realizzabile hanno presentato recentemente a Milano un documento programmatico con 7 proposte.

Innanzitutto per promuovere la green economy e un futuro sostenibile per l'Italia sono necessarie coraggiose innovazioni, “nella convinzione che non si risolvano i problemi mantenendo il modo di pensare che li ha prodotti" e che "per superare inerzie e carenze, ormai croniche, occorra una visione innovativa, capace di mobilitare le energie migliori del Paese, così come è avvenuto in passato, in momenti difficili, perché le crisi non comportano solo difficoltà, ma anche opportunità di cambiamento".

Secondo la Fondazione è necessario orientarsi verso l'efficienza e il risparmio di energia, la riqualificazione energetica degli edifici esistenti, la realizzazione di nuovi edifici a 'consumi zero o quasi zero'; la mobilità urbana con mezzi di trasporto a bassi consumi; la diffusione delle analisi energetiche dei processi produttivi ad alta efficienza energetica nell'industria e nei servizi.

"Investire risorse in una vera e propria rivoluzione del risparmio e dell'efficienza energetica è il modo migliore - sottolinea il manifesto della Fondazione - per ridurre la dipendenza e i costi delle importazioni, tagliare i costi delle bollette e le emissioni di gas serra,migliorare la competitività economica e creare migliaia di nuovi posti di lavoro".

Nel manifesto sono previste anche misure per l'uso efficiente delle risorse e lo sviluppo del riciclo, con concrete misure di prevenzione della produzione di rifiuti che coinvolgano i processi produttivi e la progettazione dei prodotti, la loro durata, il riuso e i modelli di consumo. Per fare un salto in avanti nel riciclo dei rifiuti occorre diffondere sull'intero territorio nazionale, avverte il manifesto, le migliori pratiche di raccolta differenziata, estendendola anche alla frazione organica, occorre adeguare le dotazioni impiantistiche regionali, promuovere le migliori tecniche di riciclo e il mercato dei prodotti riciclati, anche per realizzare l'obiettivo europeo di avviare al riciclo almeno il 50% dei rifiuti urbani e il 70% dei rifiuti da costruzione e demolizione.

"In Italia, - continua il manifesto - Paese tradizionalmente povero di materie prime, non è più accettabile che la produzione di rifiuti cresca più del reddito e dei consumi". Tra i promotori e primi firmatari del Manifesto ci sono Roberto De Santis, Presidente del Conai; Danilo Bonato, Presidente del Coordinamento dei consorzi dei Raee; Monica Cerroni, Presidente di Fise-Assoambiente; Corrado Scapino, Presidente di Fise-Unire; Daniele Fortini, Presidente di Federambiente; Simone Togni Presidente di Anev; Agostino Re Rebaudengo Presidente di Aper; Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile; Giancarlo Morandi, Presidente del Cobat; Flavio Sarasino, Presidente di Federpern; Aldo Fumagalli, Presidente della Commissione sviluppo sostenibile di Confindustria; Roberto Testore, Presidente del Green economy network di Assolombarda.

Giacomo Kahn