Traffico fluidificato: troppe e poco usate le auto circolanti, meglio sostituirle con vetture condivise
Jaime Lerner ha attuato a Curitiba, in Brasile, una rete di autobus separata dalle strade per automobili
Milano, 21 aprile 2011 - Nelle città c'è ormai più di un'auto ogni due persone. Perché il traffico sia fluido, almeno un quarto dell'area urbana dovrebbe essere riservata alle strade. Invece, la maggior parte dei veicoli, parcheggiata a bordo strada, riduce la superficie disponibile al traffico: la densità di auto è alta e la velocità è bassissima. Soluzione: non usare l'auto personale un'ora al giorno, ma condividere, per il tempo che serve, un'auto che si trova all'angolo di casa. Poi la si lascia dove si vuole, pronta per un altro utente. Si risparmiano tempo e soldi. Va sostituito il 90% delle auto private con una flotta in affitto pari al 10% dell'attuale parco urbano. Le auto condivise, senza autista sono accessibili e pagate con carta di credito. I dati vengono trasmessi via radio alla centrale e alla banca. La rete offre 700 auto in affitto per km quadrato. Di giorno la metà è in uso. L'altra metà è in attesa di utenti, che le raggiungono con un breve percorso a piedi. Dove trovare auto disponibili lo vedi in tempo reale su cartelli stradali con mappa e sui telefoni cellulari. Dopo l'uso l'utente lascia l'auto in sosta consentita. Non deve andare a prenderla in centri di raccolta né riportarcela. Più questi sono capienti, più sono lontani. L'estrazione della carta di credito a fine servizio interrompe gli addebiti e segnala al centro il luogo dove si trova l'auto, il livello del carburante d'eventuale diagnosi di guasti. Così il personale interviene per rifornimenti, riparazioni, rientro in garage. I serbatoi non si riempiono ai distributori, ma da autocisterne mobili (il processo è più facile e sicuro degli approvvigionamenti in volo).
Oggi la velocità media in città è 16 km/h (e anche meno) perché la superficie stradale è occupata per due terzi da auto ferme. Riducendo al 10% il numero delle auto, sparisce la congestione e si viaggia in città a 50 km/h. Maggiore velocità, migliore manutenzione e diminuzione del numero di auto migliorano la qualità dell'aria. Assicurazione, tassa circolazione, riparazioni, sono comprese nell'addebito su carta di credito che assicura anche identificazione e responsabilità civile. Gli utenti attestano via radio le condizioni dell'auto quando la prendono e quando la lasciano.
Vediamo come funzionerebbe il sistema a Roma, con un'area di 314 km, una superficie stradale di 56 km (18% del totale) e un parco auto di 2 milioni e mezzo. In media ogni auto percorre 31 km al giorno. La mobilità totale è di 2,5 milioni di auto per 31 km/giorno, paria 77 milioni di auto per km/giorno. La situazione attuale confrontata con quella ottenuta eliminando due milioni di auto private e sostituendole con 200mila auto condivise. Nelle ore diurne la metà di queste è in moto e le altre 100mila sono parcheggiate a bordo strada in attesa di utenti Così si triplica la velocità media, si risparmia tempo, si eliminano l'immobilizzo di capitale, che si deprezza gradualmente, le noie burocratiche e le ricerche di parcheggio.
Questo sistema darà grossi vantaggi, se adottato su vasta scala: introdotto con poche migliaia di auto in comune, non darebbe gran giovamento. Diminuire drasticamente il numero di auto parrà un disastro all'industria automobilistica, ma i parchi auto si saturano ovunque. Dovremo reinventare obiettivi, risorse e mode. I mille chili della nostra auto non ci rendono mobili. Per viaggiare veloci a basso costo non servono 35 milioni di auto private, ma tre milioni di auto condivise. Ciascuna percorrerà 150mila km/anno e dovranno esser sostituite più spesso. I costruttori introdurranno innovazioni: alcune auto condivise trasporteranno un motorino con cui l'autista che le consegna a domicilio rientra in garage o recupera il veicolo alla fine del servizio. Abbiamo molto da reinventare.