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Briciole di pane

Venezia, il sistema MOSE pronto nel 2014

La difesa dalle acque alte

Venezia, 18 maggio 2011 - Il sistema Mose a difesa di Venezia sarà pronto nel 2014. Si risolverà così definitivamente il problema delle acque alte, che dagli inizi del ‘900 a oggi sono diventate sempre più frequenti e intense a causa dell’abbassamento del suolo rispetto al mare. Gli allagamenti comportano disagi agli abitanti e danni alle strutture architettoniche e edilizie ed è sempre presente, inoltre, il rischio di un evento catastrofico come quello del 4 novembre del 1966 quando Venezia, Chioggia e tutti gli altri centri abitati lagunari vennero completamente sommersi da oltre un metro d’acqua.

SISTEMA MOSE. COS’È E COME FUNZIONA
Il sistema Mose per la difesa di Venezia dalle acque alte è costituito da dighe mobili in grado di separare temporaneamente la laguna dal mare. Viene realizzato alle bocche di porto di Lido, Malamocco e Chioggia, ovvero nei tre varchi del cordone litoraneo attraverso i quali la marea si propaga in laguna.
Le dighe mobili sono formate da schiere di paratoie. In condizioni normali di marea, le paratoie, che sono delle specie di “pontoni”, restano nei loro alloggiamenti sul fondale delle bocche di porto, senza modificare gli scambi tra mare e laguna e completamente invisibili. Si alzano solo quando è necessario per bloccare la marea entrante ed evitare un allagamento della laguna e dei centri abitati.
Con le paratoie in funzione, l’operatività del porto sarà sempre garantita dalla conca di navigazione per le grandi navi già in avanzata costruzione alla bocca di Malamocco.
Il Mose è in grado di proteggere la laguna e le sue città da maree fino a 3 m.

SISTEMA MOSE E INNALZAMENTO DEL LIVELLO DEL MARE
In futuro il fenomeno delle acque alte potrebbe aggravarsi per il previsto aumento del livello del mare come effetto dei cambiamenti climatici. Rispetto a questo problema, il Mose (insieme al rinforzo del cordone litoraneo) è stato progettato, secondo un criterio precauzionale, per fronteggiare un eustatismo fino a 60 cm, cioè superiore anche agli scenari stimati di recente dalla comunità scientifica internazionale.
Grazie alla flessibilità di gestione, il Mose può far fronte a un aumento delle acque alte in modi diversi in base alle caratteristiche e all’entità dell’evento di marea. Le strategie di difesa possono prevedere sia la chiusura contemporanea di tutte e tre le bocche di porto, in caso di evento eccezionale, sia, in alternativa e a seconda dei venti, della pressione e dell’entità di marea prevista, anche la chiusura differenziata delle bocche di porto o, ancora, chiusure solo parziali di ciascuna bocca, essendo le paratoie indipendenti l’una dall’altra.

Il Mose rappresenta l’ultimo e più importante tassello del piano di interventi realizzato dal Magistrato alle Acque attraverso il Consorzio Venezia Nuova per la salvaguardia del territorio lagunare. La sua costruzione è stata preceduta da un programma di lavori che non ha eguali al mondo per l’ampiezza del territorio interessato, per la natura dei problemi affrontati, per l’estensione e le caratteristiche delle opere eseguite.
Alcuni esempi sono gli interventi, già ultimati, per la difesa dalle mareggiate che hanno comportato il rinforzo di 46 km di spiagge, i lavori per la tutela ambientale dell’ecosistema, con la messa in sicurezza di discariche e canali industriali di Porto Marghera (45 km) e con il ripristino di habitat caratteristici quali barene e bassifondali (oltre 1500 ettari).


SISTEMA MOSE. A CHE PUNTO SIAMO
La realizzazione del Mose, che è parte del programma complessivo di recupero ambientale dell’ecosistema, è stata autorizzata il 3 aprile 2003 dal “Comitatone”, che ha la funzione di indirizzo, coordinamento e controllo delle attività per la salvaguardia di Venezia e si concluderà nel 2014.
La decisione è stata assunta con la collaborazione di tutti i livelli di Governo (Stato, Regione del Veneto, Enti locali), al termine di un articolato iter progettuale durante il quale il Mose è stato confrontato con soluzioni alternative diverse e scelto e approvato dagli organismi tecnici di controllo e dalle Istituzioni competenti.
L’atto contrattuale tra Magistrato alle Acque di Venezia e Consorzio Venezia Nuova ha, inoltre, introdotto il criterio del “prezzo chiuso” per il completamento del sistema Mose. Dunque il contratto con lo Stato definisce tempi e costi di realizzazione in relazione a un flusso di finanziamenti articolato e definito.

Cantieri
I lavori, che procedono contemporaneamente alle tre bocche di porto di Lido, Malamocco e Chioggia, hanno un avanzamento di oltre il 60%. I cantieri sono organizzati per ricevere materiali, macchinari e personale quasi interamente via mare, per non interferire con il fragile territorio litoraneo. Inoltre, al fine di non interferire con le attività economiche, marittime e portuali, i lavori vengono svolti senza interrompere mai la transitabilità dei canali, ma convergendo sempre sulla metà di ciascuna bocca.
Bocca di porto di Lido
La linea di costa che delimita a nord la bocca di porto (Cavallino-Treporti), è stata ampliata e ridisegnata con la costruzione di un ampio porto rifugio costituito da due bacini, vasti specchi d’acqua protetti che consentiranno il ricovero e il transito, attraverso la conca di navigazione, delle piccole imbarcazioni e dei mezzi di soccorso quando le paratoie saranno alzate in caso di acqua alta, a chiudere il canale d’accesso in laguna.
Al centro della bocca di porto, è già stata realizzata la nuova isola che servirà da struttura intermedia fra le due schiere di paratoie mobili previste per questa bocca, data la sua ampiezza e la presenza di due canali con profondità diverse. L’isola ospiterà gli edifici e gli impianti per il funzionamento delle opere, la cui realizzazione è già iniziata. Sono in corso anche le strutture per le “spalle” delle due  schiere di paratoie.
Lungo il lato sud della bocca di porto (San Nicolò), il molo esistente è stato ampliato per evitare sifonamenti e sormonti d’acqua quando le paratoie saranno alzate a chiudere la bocca di porto e sono molto avanzate le strutture di “spalla” della schiera di paratoie che sorgerà nel canale sud (S. Nicolò) della bocca.
In entrambi i canali di questa bocca, si sono conclusi gli interventi di predisposizione dell’area dove verranno installate le paratoie e la protezione dei tratti di fondale adiacenti. Inoltre è sostanzialmente ultimato il consolidamento del fondale sottostante.
Sul lato nord, sono quasi completati i cassoni di alloggiamento delle paratoie che sono stati costruiti in un’area di cantiere provvisoria ricavata dal bacino lato mare del porto rifugio temporaneamente “impermeabilizzato” e svuotato dall’acqua. Quando i cassoni saranno ultimati, il sito verrà di nuovo allagato, e le strutture di alloggiamento saranno varate e collocate nelle loro sedi nel fondale di bocca. A lavorazioni ultimate, l’area sarà di nuova riempita d’acqua e fungerà da bacino lato mare del nuovo porto rifugio.
All’esterno della bocca di porto è in corso la scogliera curvilinea, lunga circa 1000 m.

Bocca di porto di Malamocco
All’esterno della bocca è già stata ultimata una scogliera curvilinea, lunga circa 1.300 m, che ha la doppia funzione di smorzare la vivacità delle correnti di marea e di creare un bacino di acque calme a protezione della conca di navigazione per le grandi navi dirette a Marghera, in corso di realizzazione. La presenza della conca di navigazione eviterà qualsiasi interferenza negativa con le attività portuali  quando le paratoie saranno in funzione.
A lato della conca, è stata allestita un’area provvisoria di cantiere dove è in corso la costruzione dei cassoni di alloggiamento delle paratoie per le schiere di Malamocco e Lido San Nicolò. Al termine della costruzione, i cassoni saranno varati tramite un sistema Syncrolift e trasportati nelle loro sedi  nei fondali delle bocche di porto.
Su entrambe le sponde, sono già avanzate le strutture di “spalla” della schiera di paratoie.
Nel canale di bocca, sono quasi ultimati gli interventi di predisposizione dell’area dove verranno installate le paratoie e il consolidamento del fondale sottostante, mentre è ultimata la protezione dei tratti adiacenti, per evitare fenomeni erosivi.

Bocca di porto di Chioggia
All’esterno della bocca di porto è ultimata la scogliera curvilinea, lunga circa 500 m.
Sono, inoltre, quasi ultimati i lavori che interessano il lato nord della bocca, dove si sta realizzando un porto rifugio protetto dotato, in questo caso, di una doppia conca di navigazione che garantirà il transito in laguna a un numero molto elevato di pescherecci quando le paratoie saranno in funzione, in caso di acque alte. Il bacino lato mare del porto rifugio è stato “impermeabilizzato” e svuotato dall’acqua ed è attualmente utilizzato come area provvisoria per la costruzione dei cassoni di alloggiamento delle paratoie, analogamente  a quanto avviene a Lido nord. Sono in avanzata fase di realizzazione anche le opere di “spalla” della schiera di paratoie. 
Nel canale di bocca sono completati gli interventi di predisposizione dell’area dove verranno installate le barriere di paratoie e le opere per il consolidamento del fondale sottostante. Sono in corso i lavori per la protezione del fondale, finalizzate ad evitare fenomeni erosivi, nei tratti adiacenti alle paratoie.

Le cerniere
Elemento fondamentale per il funzionamento del sistema di difesa, il gruppo cerniera-connettore vincola le paratoie alle strutture di fondazione, ne consente il movimento di sollevamento e di  rientro e ne assicura la connessione funzionale con le parti impiantistiche. La loro produzione è attualmente in corso, complessivamente saranno realizzate 156 gruppi cerniera-connettore, due per ciascuna paratoia, più gli elementi di riserva.

INSERIMENTO PAESAGGISTICO DELLE NUOVE OPERE
Per le tre bocche, ridisegnate dal Mose, sono previsti anche interventi di inserimento paesaggistico delle nuove strutture: aree verdi, percorsi pedonali ed altre strutture andranno a valorizzare questi nuovi spazi e a renderli fruibili da veneziani e turisti. Il Mose diventa parte integrante del paesaggio di confine tra mare e laguna. Il resto dell’opera, quella che sta sott’acqua, non turberà né la vista né i naviganti: invisibili sul fondale le paratoie saranno pronte di sollevarsi per creare una barriera all’acqua alta e proteggere una città.

SISTEMA MOSE. MANUTENZIONE E GESTIONE
Arsenale di Venezia

Nel 2006 con la concessione da parte del Demanio al Consorzio Venezia Nuova  di parte dell’Arsenale nord, si è andato a definire uno degli insediamenti più importanti per quest’area destinato alle attività di gestione, controllo operativo e manutenzione del sistema Mose, ma anche al monitoraggio e al mantenimento funzionale dell’intero ecosistema lagunare. Queste attività rappresentano per Venezia e l’Arsenale un‘occasione strategica di grandissimo rilievo rispetto all’attivazione e all’organizzazione di professionalità qualificate, confermando e ampliando un processo di sviluppo occupazionale già attivato con le opere in corso per la realizzazione del Mose. La riconversione dell’Arsenale nord come sede di attività di ricerca e produzione è destinata ad avere importantissime ricadute economiche per l’intera città storica e per il territorio nel suo complesso,  in controtendenza con l’attuale situazione di recessione.

I SOGGETTI COINVOLTI
Il Magistrato alle Acque di Venezia è un istituto periferico del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, tra le sue competenze vi è l’attuazione delle attività per la salvaguardia di Venezia e della sua laguna secondo la legislazione la Speciale per Venezia.
La realizzazione delle opere è stata affidata a un soggetto unitario in grado di operare, secondo una visione sistemica dell’ecosistema lagunare, con un’azione complessiva che integra la protezione dalle acque alte con il ripristino del patrimonio naturale lagunare. Tale soggetto è il Consorzio Venezia Nuova, composto da imprese italiane a livello nazionale e locale, sulla cui azione il Magistrato svolge il ruolo dell’alta sorveglianza.

Il complesso di interventi in laguna, in corso da più di vent’anni è oggi attuato all’85%.
Il Mose è un fondamentale tassello del piano di interventi per la salvaguardia della laguna in corso da anni nell’intero bacino lagunare, che ha comportato la realizzazione di opere per la difesa dalle mareggiate e per la tutela ambientale dell’ecosistema, con la messa in sicurezza di discariche e canali industriali di Porto Marghera e il ripristino di habitat caratteristici quali barene e bassifondali.


Fonte: Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - Magistrato alle Acque di Venezia - concessionario - Consorzio Venezia Nuova