A4, le banche chiedono più garanzie
Gli istituti di credito interessati al prestito vogliono risposte e certezze sui flussi di traffico. Oggi cda della concessionaria
Trieste, 5 settembre 2012 - Le banche vogliono capire se l'investimento per la terza corsia della A4 avrà un ritorno. E chiedono nuove informazioni, approfondimenti, certezze. In particolare, vogliono capire se i volumi di traffico sono davvero in calo. Fatto sta che all'advisor che segue la partita del maxi-finanziamento per l'allargamento della Venezia-Trieste sono arrivate dagli istituti di credito richieste di integrazione della documentazione base. Dettagli chiave per decidere se partecipare o meno all'operazione prestito.
La richiesta
All'interno di Friulia, la struttura incaricata di gestire la partita pure sul fronte della comunicazione (stoppata da tre mesi, è di inizio giugno l'ultima conferenza stampa del presidente Edi Snaidero e del dg Gianmarco Zanchetta), le bocche sono cucite. Ma dal mondo bancario filtra l'indiscrezione: servono nuove informazioni per sciogliere le riserve e rispondere positivamente, entro la scadenza del 28 settembre, alla lettera di invito deliberata a fine luglio dal cda di Autovie Venete.
II Cda
Oggi la concessionaria convoca il cda, il primo dopo la pausa estiva. All'ordine del giorno la situazione di cassa relativa agli investimenti sui cantieri aperti e il terzo lotto della Palmanova-Grado ma, come abitudine nelle ultime riunioni, anche l'aggiornamento sulla trattativa con le banche. Nulla di definitivo al momento, se non la "complicazione" di dover comunicare, via advisor-Albion srl in associazione temporanea d'impresa con Sigrun Partners -, ulteriori informazioni su un'opera che andrà finanziata, tra Bei (che ha messo a disposizione circa 900 milioni), Cdp (che ha deliberato un finanziamento di 1,3 miliardi) e istituti privati, per 2,3 miliardi.
Preoccupazione
Nulla di sorprendente, a quanto filtra. Già in occasione del primo bando le banche avevano chiesto documenti aggiuntivi. Ma, in Autovie e Friulia, c'è un po' di preoccupazione vista la scadenza non lontana di fine bando. La speranza è che almeno la metà delle 18 banche invitate risponda «presente», convinta da un piano finanziario che la maggioranza di centrodestra, rafforzata dai via libera dell'Anas, del governo, di Bei e Cdp, continua a ritenere «sostenibile».
Corsa a quattro
Nell'attesa dell'auspicato passo avanti del settore creditizio, si ragiona anche sul nuovo assetto di Autovie. Il cda di fine settembre servirà all'approvazione del bilancio, l'assemblea di ottobre promuoverà invece il consiglio del prossimo triennio. Quella che sembrava una corsa a tre per la presidenza tra Emilio Terpin, l'uscente, Albino Faccin, l'architetto tolmezzino vicino a Renzo Tondo, e l'ex ad, ora consigliere, Pietro Del Fabbro, potrebbe ospitare un nuovo iscritto, il già presidente Giorgio Santuz.
Terpin bis
«Si sta muovendo», dicono di Santuz. Ma l'ex ministro smentisce seccamente: «Sono tranquillo e felice alla presidenza di Fvg Strade». E così crescono le quotazioni di Terpin, che ha vissuto un periodo di gelo con l'asse Tondo-Riccardi, ma conosce l'ambiente di Autovie e il presente di una trattativa complessa e decisiva, pure per la politica: un via libera delle banche sarebbe un bel biglietto da visita per il governatore alla caccia della riconferma. Il bis di Terpin, anche solo per un anno, eviterebbe il problema di cambiare il vertice nella fase più delicata della partita. E darebbe qualche chance in più, probabilmente, al gruppo di lavoro misto Friulia-Autovie, in costante contatto con advisor e istituti di credito.
II Cda ridotto
A ottobre, altro nodo, dovrà in ogni caso essere rinnovato il cda. Con il rischio di dover chiudere la porta a tanti. Se infatti in Autovie circola l'ipotesi di una squadra a 9, l'assessorato Savino ha già chiarito che, sulla base della legge regionale 10 del 2012, "Riordino della partecipazione della Regione Fvg in società di capitali", si dovrà scendere da 11 a 5, visto che la concessionaria rientra nell'applicazione dell'articolo 8 comma 3, quello che applica il numero massimo di 5 consiglieri di designazione pubblica anche alle società controllate dalla Regione in via indiretta per il tramite delle società direttamente controllate. E Autovie è partecipata da Friulia per I'86,7%.
La richiesta
All'interno di Friulia, la struttura incaricata di gestire la partita pure sul fronte della comunicazione (stoppata da tre mesi, è di inizio giugno l'ultima conferenza stampa del presidente Edi Snaidero e del dg Gianmarco Zanchetta), le bocche sono cucite. Ma dal mondo bancario filtra l'indiscrezione: servono nuove informazioni per sciogliere le riserve e rispondere positivamente, entro la scadenza del 28 settembre, alla lettera di invito deliberata a fine luglio dal cda di Autovie Venete.
II Cda
Oggi la concessionaria convoca il cda, il primo dopo la pausa estiva. All'ordine del giorno la situazione di cassa relativa agli investimenti sui cantieri aperti e il terzo lotto della Palmanova-Grado ma, come abitudine nelle ultime riunioni, anche l'aggiornamento sulla trattativa con le banche. Nulla di definitivo al momento, se non la "complicazione" di dover comunicare, via advisor-Albion srl in associazione temporanea d'impresa con Sigrun Partners -, ulteriori informazioni su un'opera che andrà finanziata, tra Bei (che ha messo a disposizione circa 900 milioni), Cdp (che ha deliberato un finanziamento di 1,3 miliardi) e istituti privati, per 2,3 miliardi.
Preoccupazione
Nulla di sorprendente, a quanto filtra. Già in occasione del primo bando le banche avevano chiesto documenti aggiuntivi. Ma, in Autovie e Friulia, c'è un po' di preoccupazione vista la scadenza non lontana di fine bando. La speranza è che almeno la metà delle 18 banche invitate risponda «presente», convinta da un piano finanziario che la maggioranza di centrodestra, rafforzata dai via libera dell'Anas, del governo, di Bei e Cdp, continua a ritenere «sostenibile».
Corsa a quattro
Nell'attesa dell'auspicato passo avanti del settore creditizio, si ragiona anche sul nuovo assetto di Autovie. Il cda di fine settembre servirà all'approvazione del bilancio, l'assemblea di ottobre promuoverà invece il consiglio del prossimo triennio. Quella che sembrava una corsa a tre per la presidenza tra Emilio Terpin, l'uscente, Albino Faccin, l'architetto tolmezzino vicino a Renzo Tondo, e l'ex ad, ora consigliere, Pietro Del Fabbro, potrebbe ospitare un nuovo iscritto, il già presidente Giorgio Santuz.
Terpin bis
«Si sta muovendo», dicono di Santuz. Ma l'ex ministro smentisce seccamente: «Sono tranquillo e felice alla presidenza di Fvg Strade». E così crescono le quotazioni di Terpin, che ha vissuto un periodo di gelo con l'asse Tondo-Riccardi, ma conosce l'ambiente di Autovie e il presente di una trattativa complessa e decisiva, pure per la politica: un via libera delle banche sarebbe un bel biglietto da visita per il governatore alla caccia della riconferma. Il bis di Terpin, anche solo per un anno, eviterebbe il problema di cambiare il vertice nella fase più delicata della partita. E darebbe qualche chance in più, probabilmente, al gruppo di lavoro misto Friulia-Autovie, in costante contatto con advisor e istituti di credito.
II Cda ridotto
A ottobre, altro nodo, dovrà in ogni caso essere rinnovato il cda. Con il rischio di dover chiudere la porta a tanti. Se infatti in Autovie circola l'ipotesi di una squadra a 9, l'assessorato Savino ha già chiarito che, sulla base della legge regionale 10 del 2012, "Riordino della partecipazione della Regione Fvg in società di capitali", si dovrà scendere da 11 a 5, visto che la concessionaria rientra nell'applicazione dell'articolo 8 comma 3, quello che applica il numero massimo di 5 consiglieri di designazione pubblica anche alle società controllate dalla Regione in via indiretta per il tramite delle società direttamente controllate. E Autovie è partecipata da Friulia per I'86,7%.