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Briciole di pane

ACI: 65° Conferenza del Traffico

Investire in infrastrutture restituisce ricchezza

La Fondazione Caracciolo, che fa capo all’ACI, Automobile Club d’Italia, in occasione della 65° Conferenza del Traffico ha presentato lo studio: Rilancio delle infrastrutture di trasporto, rischi e opportunità in tempo di crisi, che affronta uno degli argomenti fondamentali per il nostro sistema economico. Lo studio, redatto dalla fondazione, ha analizzato il tema delle infrastrutture che, in Italia, suscita da sempre molti dibattiti, e rappresenta uno degli argomenti più interessanti e spinosi da affrontare. Tanto più se si considera che stiamo vivendo un momento in cui la crisi economica mondiale sta influenzando la vita di milioni di persone e i governi hanno puntato sulle infrastrutture per evitare il collasso del sistema finanziario e per dare ossigeno all’economia. Per quanto riguarda i problemi del nostro Paese è analizzato lo stretto legame tra la carenza di infrastrutture e l’annoso problema del ritardo socio-economico di alcune aree territoriali. Lo studio sottolinea che l’investimento infrastrutturale, oltre ai possibili effetti congiunturali in un momento di crisi economica, ha effetti sul sistema economico pubblico e privato e fornirà un valore aggiunto, in termini di competitività, nel momento in cui l’economia riprenderà a crescere. In parole povere, l’investimento in infrastrutture restituisce ricchezza. Ma è necessario comunque pensare alle conseguenze che avranno gli investimenti sul bilancio pubblico e quindi è opportuno bilanciare le esigenze contrastanti; ovvero da una parte c’è la necessità di intervenire per fornire il necessario stimolo all’economia e dall’altra quella di far fronte alla riduzione delle entrate e alla minor disponibilità di capitali privati che provocherà un incremento dell’indebitamento pubblico destinato a pesare sulle generazioni future. È interessantissimo il paragone tra le infrastrutture, in termine di pianificazione, investimenti e realizzazione, che viene effettuato tra l’Italia, Regno Unito, Germania, Spagna e Francia. Infatti si sottolinea che nel nostro Paese si spende principalmente per la manutenzione straordinaria, contrariamente a quanto accade all’estero, dove si spende di più per le nuove infrastrutture. In Italia la spesa per le nuove opere è solo il 46% del totale. Inoltre all’interno dei confini nazionali le procedure sembrano più complesse, anche se non mancano le eccellenze che danno lustro al Paese, come nel caso del Traforo del Monte Bianco e di quello del Frèjus. Lo studio affronta anche il tema delle infrastrutture e delle infiltrazioni mafiose, apre uno scorcio sul fenomeno dell’influenza delle organizzazioni criminali e mafiose che, a volte, sono responsabili dei ritardi nella realizzazione e dell’aumento dei costi delle opere. Tuttavia non bisogna credere che questo sia un fenomeno meramente italiano; infatti, le mafie si muovono ormai su orizzonti competitivi mondiali. Conoscono le regole del mercato e sanno come distorcerle a proprio vantaggio. «Avvalendosi delle grandi risorse accumulate illecitamente, operano come un’impresa ponendosi in condizione di vantaggio su diversi versanti: non hanno limite alle risorse finanziarie; godono di una rete di relazioni politico-amministrative; utilizzano la forza dell’intimidazione e della violenza; godono di una certa acquiescenza sociale……La presenza di mafie scoraggia gli investimenti esteri, favorisce la fuga di giovani e dunque di risorse umane qualificate, distorce i meccanismi della libera concorrenza e del mercato, inquina l’economia e un modello di sviluppo sano». Lo studio è arricchito dall’intervista al Procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso, il quale sottolinea che: «Il concetto è che dove ci sono soldi, dove ci sono opere da realizzare, lì si concentrano tutti gli appetiti del mercato legale, di quello illegale e di quello anche mafioso. Il problema è riuscire a distinguere in questo contesto, con le difficoltà poi di trovare prove, responsabilità e quant’altro sotto il profilo processuale penale». La testimonianza resa dal Procuratore nazionale antimafia fornisce un approfondimento essenziale per chi vuole comprendere pienamente un fenomeno drammaticamente attuale.

Laura Ester Ruffino

  Rilancio delle infrastrutture di trasporto