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Briciole di pane

Aeroporti: autunno caldo per il comparto, in campo anche F2i

Riflettori sul nuovo piano Lupi, Riggio: "E' in fase conclusiva"

Roma, 23 settembre 2013 - Si preannuncia un autunno caldo per gli aeroporti nazionali. Nonostante la crisi continui ancora a pesare fortemente sul traffico passeggeri, il comparto appare in ebollizione viste la grandi partite oggi aperte a più livelli, dalla ridefinizione della nuova mappa aeroportuale italiana agli assetti societari di importanti scali, passando attraverso i piani di investimento, come nel caso di Roma Fiumicino.

E pronto a scendere in campo c'e' il Fondo F2i di Vito Gamberale, per "cogliere nuove opportunità nel caso in cui venissero bandite nuove gare", secondo quanto riportato dall'Adnkronos. Del resto, la mission e' quella di investire in infrastrutture e, in questo quadro, gli aeroporti hanno una valenza strategica.

Dopo il primo fondo, per un valore di oltre 1,8 miliardi di euro, e' già stato costituito un secondo fondo ed e' in corso un fund raising per 1,2 miliardi. L'operazione si chiude nel 2014 ma i soci fondatori hanno messo risorse. C'e' già una potenza di fuoco. Gesac, Sagat, 30% di Adf. Anche se non sarebbero stati ancora istruiti specifici dossier, e' certo che F2i, si spiega, "e' alla finestra, pronto a fare le proprie offerte là dove si presentasse l'occasione".

I riflettori sono puntati innanzitutto sul varo del nuovo piano al quale sta lavorando il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Maurizio Lupi, in stretto contatto con le Regioni. Un piano che rivedrà quello varato dall'ex ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture, Corrado Passera nello scorso gennaio, e che aveva sollevato un'ondata di proteste da parte di quegli scali esclusi dalla rete di aeroporti di interesse nazionale o declassati al rango di aeroporti regionali.

''Il lavoro del ministro - ha spiegato il commissario straordinario dell'Enac Vito Riggio, parlando del nuovo piano in occasione della presentazione del bilancio della stagione estiva - e' in fase conclusiva. Sta dialogando in modo serrato con le Regioni. Nell'Allegato Infrastrutture sono contenuti i criteri proposti dall'Enac e ora tocca al ministro definirli''.

Il criterio guida cui il nuovo piano si attiene e' quello della 'vocazione': insieme con le Regioni, si tratta di focalizzare, appunto, la 'mission' degli aeroporti, cioè internazionali, nazionali, low cost, privati, per poi procedere alla scelta degli aeroporti da privilegiare. Ma il progetto, che ridefinirà la geografia aeroportuale del Paese, sembra intrecciarsi con un'altra cruciale partita dei riassetti azionari di molte società.

E' il caso della società Valerio Catullo, che gestisce gli aeroporti di Verona e Brescia Montichiari. Ha avviato una trattativa in esclusiva con la Save, gestore di Venezia e Treviso, oltre che dello scalo belga di Charleroi. E anche Enrico Marchi, presidente di Save, a margine della conferenza di presentazione del nuovo volo Alitalia Venezia-Tokyo, si e' detto possibilista su un accordo, evidenziando l'italianità dei protagonisti del progetto e respingendo l'ipotesi di un 'assalto' dei tedeschi della Fraport su Venezia.

Nello stesso senso sembrano andare le parole di Gianni Zonin, presidente di Popolare di Vicenza, salita all'8,26% di Save, che ha assicurato di lavorare a sostegno dell'attuale management. Ma non e' il solo Nord Est in fermento. Altre grandi manovre potrebbero coinvolgere altri scali italiani da Nord a Sud. Si guarda, ad esempio, alla privatizzazione di Bologna ma anche al futuro di Pisa e Firenze. Ma ci sono anche gli aeroporti del Sud, come quelli della Puglia e della Sardegna. Una partita che non lascia indifferenti.