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Briciole di pane

Aeroporti di Roma: a rischio 90-100 milioni di investimenti nel 2010

Intanto Fiumicino batte il record di 137 mila passeggeri il primo agosto

Roma 4 agosto 2010 - Fiumicino batte un record storico: domenica, 1 agosto, sono stati oltre 137 mila i passeggeri transitati nello scalo romano, migliorando il primato toccato due anni fa. Ma non c'e' molto da festeggiare: sull'hub romano incombe, infatti, il rischio di uno stop, quest'anno, a investimenti per un valore di 90-100 milioni di euro, con un immediato contraccolpo negativo sul piano di sviluppo da 3,6 miliardi di euro, presentato, lo scorso ottobre da Adr, e destinato cosi' a subire un brusco rallentamento. Potrebbe essere, infatti, questo l'effetto della decisione assunta ieri dal cda di Aeroporti di Roma di rallentare gli interventi a fronte delle incertezze che ancora perdurano sul quadro regolatorio e tariffario e, in particolare, per la mancata attuazione della legge sull'anticipazione tariffaria di 3 euro. Gli investimenti previsti dal budget per l'esercizio in corso si attesterebbero, complessivamente, a 160-180 milioni di euro. Questo valore e' comprensivo degli interventi di manutenzione volti a garantire la funzionalita' della infrastrutture aeroportuali, che si attestano, mediamente, tra i 50 e i 60 milioni di euro e che la societa' ieri ha confermato. Al netto di questi investimenti per la manutenzione ordinaria, dunque, si arriverebbe cosi' alla prevedibile contrazione di 90-100 milioni di euro nel 2010. Numeri che pesano se si tiene conto che in gioco e' una delle opere prioritarie, nell'ambito del maxi piano da 3,6 miliardi di euro presentato l'ottobre scorso, sulle quali si concentrano gli sforzi di Adr e, cioe', la realizzazione del 'molo C'. Si tratta, infatti, di una infrastruttura cruciale nel progetto di sviluppo dello scalo romano al 2020, per conseguire il target dei 50 milioni di passeggeri, appunto, tra dieci anni. Nel solo 'Molo C', infatti, transiterebbero tra i 5 e gli 8 milioni di passeggeri l'anno e l'opera e', percio', destinata a garantire la capacita' di un aeroporto, che puo' raggiungere le dimensioni per diventare il piu' grande hub del Mediterraneo. E a conferma delle potenzialita' dell'aeroporto romano stanno i numeri oggi annunciati da Adr: il primo agosto, nello scalo intercontinentale della Capitale sono transitati, fra arrivi e partenze, 137 mila 973 passeggeri. Il precedente era stato fatto registrare il 17 agosto 2008 quando nello scalo erano transitati 135 mila 417 passeggeri. L'annuncio arrivato dal board di Adr ha fatto scattare l'allarme e la preoccupazione da parte delle istituzioni e dei sindacati. ''Penso sia assolutamente doveroso l'aumento delle tariffe aeroportuali: noi abbiamo le tariffe piu' basse d'Europa e quelle di Roma sono le piu' basse d'Italia'', ha detto il sindaco di Roma Gianni Alemanno. ''Credo che quanto prima -ha sottolineato- il ministro dell'Economia e quello delle Infrastrutture debbano dare l'autorizzazione a utilizzare poi questo aumento di tariffa vincolandolo al grande investimento per Fiumicino 2. E' un progetto gia' annunciato alla fine dell'anno scorso e deve assolutamente decollare, perche' ne abbiamo bisogno anche in vista della candidatura di Roma alle Olimpiadi del 2020. Tutto questo, quindi, non avverra' nell'ottica della vessazione del cittadino''. A chiedere di sbloccare questa situazione, e' la Fit-Cisl Lazio. ''Se dovesse perdurare tale situazione, verrebbe compromesso - afferma il segretario regionale Francesco Sorrentino- lo sviluppo del piu' grande scalo Italiano, vanificando cosi' i segnali di ripresa che il trasporto aereo ha fatto registrare nell'ultimo periodo. E' inaccettabile il comportamento dilatorio attuato in questi mesi dal Ministero dell'Economia sul riequilibrio delle tariffe aeroportuali, il solo ritardare o compromettere gli investimenti infrastrutturali dell'aeroporto 'Leonardo Da Vinci', e' un atto grave nei confronti dell'interesse del Paese, di cui il ministro Tremonti se ne deve assumere tutta la responsabilita'''. La decisione annunciata ieri dal cda di Adr e' soltanto l'ultimo tassello di una ormai annosa vicenda, cominciata con il decreto milleproroghe del luglio 2009. Decreto che autorizzava Sea e Adr a discutere direttamente con l'Enac i propri contratti di programma in deroga alle linee guida fissate dal'ex ministro dei Trasporti, Alessandro Bianchi, nel 2008. Vicenda poi proseguita con la finanziaria 2010 nel cui ambito fu previsto un'anticipazione tariffaria a valere sui futuri contratti da 1 a 3 euro a passeggero. Ma il Cipe, a 8 mesi dal provvedimento legislativo, non ha ancora dato corso alla decisione del Parlamento. Nel corso dell'ultima riunione, si e' deciso, di rinviare la deliberazione a settembre.