Aeroporti minori: il problema del mancato rinnovo delle concessioni ENAC
Unioncamere: la situazione di incertezza pregiudica la competitività ed il lavoro di interi territori
Venezia, 17 gennaio 2013 – Il mancato rinnovo delle concessioni Enac potrebbe creare non pochi disagi a 16 aeroporti minori in Italia oltre che ai 500 mila passeggeri interessati dal servizio. Questa è, in sintesi, la presa di posizione di Unioncamere che attraverso il suo Presidente Ferruccio Dardanello, denuncia il fatto che “ questa situazione di incertezza pregiudica la competitività, il lavoro e le prospettive di interi territori che beneficiano dei flussi passeggeri garantiti da questi scali”.
Unioncamere, a difesa delle importanti partecipazioni che le Camere di Commercio detengono in 35 società di gestione aeroportuali previste nel Piano Nazionale dei Trasporti, “ritiene indispensabile presidiare questa fase cruciale per il futuro del trasporto aereo nel nostro paese” e si spinge ad individuare una serie di parametri per coniugare la sostenibilità del sistema aeroportuale nazionale con gli obiettivi di tutela del consumatore e dei posti di lavoro: un mix di componenti che, opportunamente combinate, possano rappresentare un contesto favorevole alla crescita ed allo sviluppo degli aeroporti minori in Italia: attenzione all’ambiente, logica di sistema con il territorio per una mobilità infrastrutturale coordinata ma anche compatibilità economica della gestione degli scali con certezza di rientro nei tempi degli investimenti e modelli organizzativi snelli. Ed infine una legislazione europea che consenta alle amministrazioni che detengono partecipazioni in queste realtà di poterle sostenere a fronte di un documentato interesse del territorio.
Un problema, quello degli scali con meno di un milione di passeggeri all’anno, che l’Italia condivide anche con altri paesi europei. A livello continentale, infatti, questo tipo di infrastrutture rappresenta i due terzi dell’offerta complessiva con 42 scali in Francia, 33 nel Regno Unito, 19 in Spagna e 17 in Germania. In Europa la struttura proprietaria è prevalentemente pubblica (78% dei casi), mista (13%) o totalmente privata (9%). La situazione Italiana invece sotto questo aspetto risulta leggermente diversa, con la gran parte degli scali a gestione mista (61%), seguita dalla presenza totale pubblica (39%) mentre non si registrano aeroporti minori a totale gestione privata.