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Briciole di pane

Al via il decreto sblocca-cantieri. Tempi rapidi o revoca dei fondi

Il Dm Lupi-Saccomanni ripartisce 1.478 milioni del Fondo sblocca-cantieri, come previsto dal decreto Fare, e stabilisce le tappe da rispettare per l'affidamento dei lavori

Roma, 23 settembre 2013 - Pronti, via: parte la corsa alla realizzazione delle opere pubbliche. A breve, infatti, sarà pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto «sblocca-cantieri» Lupi-Saccomanni che ripartisce 1.478 milioni del Fondo sblocca-cantieri, come previsto dal decreto Fare e stabilisce le tappe da rispettare per l'affidamento dei lavori e per l'eventuale closing finanziario degli interventi, pena la revoca dei finanziamenti. Il provvedimento del ministero delle infrastrutture, di intesa con quello dell'economia e delle finanze, ha avuto l'ok dell'Economia ad agosto, è stato registrato a inizio settembre dalla Corte dei conti ed è già operativo.

La lista delle principali opere finanziate era già nota: Tem Milano 330 milioni, Pedemontana Veneta 270 milioni, Piano Anas 300, ferrovia Torino-Aosta 27, Piano Rfi 361, Agrigento-Caltanissetta 90 milioni. La novità sostanziale, come anticipato dal Sole 24 Ore Edilizia e Territorio e da Italia Oggi, sono le condizioni da rispettare entro il 31 dicembre 2013, pena la revoca dei fondi e il subentro delle cosiddette opere di riserva. Nel caso dei piani Anas e Rfi, ad esempio, si chiede la pubblicazione di tutti i bandi entro il 31 ottobre prossimo, e l'aggiudicazione di almeno il 70% dei lavori entro fine anno. Nel caso di Tem il closing è necessario entro fine anno.

La tempistica varia a seconda dell'opera o del programma interessato, ma comunque le date indicate sono rigide e se entro il 31 dicembre tali obiettivi non saranno raggiunti, i fondi verranno revocati dal ministero delle Infrastrutture, e poi destinati a una delle "opere di riserva" già indicate dallo stesso DI 69, nel testo convertito. Il decreto contiene in particolare la scansione temporale dei finanziamenti negli anni, opera per opera, e le clausole da rispettare entro il 31 dicembre per non perdere i fondi stanziati.

IL FONDO SBLOCCA-CANTIERI

Il fondo è istituito dall'articolo 18 del decreto legge 21 giugno 2013 n. 69, convertito con la legge 9 agosto 2013, n. 98, con una dotazione di 2.069 milioni di euro. L'obiettivo del fondo è revocare finanziamenti a opere in ritardo di attuazione, per assegnarle a opere strategiche nazionali o piani diffusi Anas e Rfi, o di piccoli comuni, che siano in grado di garantire una spesa in tempi più rapidi. I 2.069 milioni del fondo sblocca-cantieri sono così ricavati (con l'obiettivo di reintegrarli poi dal 2014 o oltre, quando saranno davvero necessari): 1) 250 milioni dal fondo per il contenzioso sul Ponte sullo stretto; 2) 432 mln dall'accordo Italia-Libia del 2009; 3) 639 milioni dalla Torino-Lione (sui 990 previsti nel periodo 2014-2017); 4) 763 milioni (su 860 previsti) dal Terzo valico Av nel 2013-2016. Il taglio al Terzo valico è stato poi "neutralizzato" grazie agli 802 milioni assegnati all'opera dalla seduta Cipe del 22 luglio, utilizzando parte dei 1.200 milioni del Dl Emergenze (43/2013).

Le opere o programmi a cui destinare i 2.069 milioni sono indicate in modo analitico dalla stessa legge: 1) 90,7 mln ad Autostrade dei Parchi (Roma-L'Aquila); 2) 100 mln al piano Campanili; 3) alcune opere da individuare con decreto Infrastrutture-Economia (i 1.478 milioni del Dm Lupi-Saccomanni di cui si parla in questo articolo); 4) altre opere a cui assegnare fondi con delibere Cipe, e cioè i restanti 400 milioni che sono già andati a M4 Milano (172 mln), Quadrilatero 60 mln, Rho-Monza 565 mln, metrò 1 Napoli 113 mln.

LA REVOCA DEI FONDI

Il comma 11 dell'articolo 18 stabilisce che «il mancato conseguimento, alla data del 31 dicembre 2013, delle finalità indicate dal comma 1, determina la revoca dei finanziamenti». Tali finalità sono così genericamente indicate nel comma 1: «Per consentire nell'anno 2013 la continuità dei cantieri in corso ovvero il perfezionamento degli atti contrattuali finalizzati all'avvio dei lavori...». Tali obiettivi di immediato sblocco dei cantieri sono poi variamente declinati all'interno dei provvedimenti attuativi del fondo sblocca-cantieri, il Dm Lupi-Saccomanni, le delibere Cipe, i piani 6mila Campanili. Il Dm Lupi-Saccomanni è il primo di questi atti divenuto definitivo, e gli obiettivi da rispettare sono quelli indicati a fianco. «Il mancato conseguimento delle finalità indicate ...» — il Dm ripete la formula di legge e non contempla l'ipotesi di raggiungimento parziale — «determina la revoca del finanziamento assegnato», che dovrà essere disposta dalle competenti Direzioni del ministero delle Infrastrutture.

LE OPERE DI RISERVA

L'articolo 25, c. 1 1-bis, inserito in sede di conversione, ha già definito una serie di opere a cui andrebbero i fondi in caso di revoca: «a) completamento della copertura del Passante ferroviario di Torino; b) alla Regione Piemonte, per spese sostenute per la realizzazione del collegamento Torino-Ceres/ Aeroporto di Caselle; c) collegamento ferroviario Novara-Seregno-Malpensa (potenziamento e variante di Galliate); d) realizzazione della terza corsia della tratta autostradale A4 Quarto d'Altino-Villesse-Gorizia; e) interventi di soppressione e automazione di passaggi a livello sulla rete ferroviaria».

M.Av.