Flash news Infrastrutture:
 
 

Briciole di pane

Alitalia, gli esuberi sono 690

Il nuovo piano industriale prevede risparmi per 30 milioni

Roma, 17 ottobre 2012 – Trecento assistenti di volo, 300 dipendenti dello staff di terra (settore «headquarter», quartier generale), 90 addetti alla manutenzione dei carrelli. Per un totale di 690 esuberi, con l'obiettivo di produrre risparmi sul costo del lavoro pari a circa 30 milioni di euro.
In un quadro di crisi strutturale dell'intero comparto del trasporto aereo, Alitalia ha presentato ieri ai sindacati il nuovo piano industriale, che, confermando le indiscrezioni trapelate nei giorni scorsi, prevede un nuovo ricorso alla Cigs per circa 700 addetti. Un'opzione immediatamente respinta da Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti, Ugl Trasporti e Usb Trasporto aereo, che rivedranno comunque i vertici Alitalia lunedì prossimo per approfondire la questione. E soprattutto verificare, assieme all'azienda, «la possibilità di individuare soluzioni che permettano di raggiungere obiettivi comuni senza impattare sui livelli occupazionali», ha detto Fabio Milloch, segretario generale dell'Ugl Trasporti. Sempre secondo fonti sindacali, Alitalia avrebbe confermato l'obiettivo di chiudere con un «risultato operativo positivo» il 2013 (dove sono previsti ricavi per 4,2 miliardi di euro).
Nel 2014 i ricavi attesi dalla compagnia presieduta da Roberto Colaninno salirebbero a 4,5 miliardi, per toccare quota 4,9 miliardi nel 2015 (e quindi il 15% in più sul 2013). Nell'incontro di ieri, Alitalia avrebbe poi parlato di «difficoltà» sulla linea Linate-Fiumicino dovute alla concorrenza (specie quella del treno). Nel 2009, hanno evidenziato fonti sindacali, questa tratta fatturava circa 200 milioni di euro, mentre nel 2012 si è scesi a 120-130 milioni di euro. Alitalia avrebbe lamentato anche un aggravio di costi per effetto del rinnovo del contratto di programma con Adr e per l'aumento delle tariffe Enac (le stime riportate dai sindacati parlano di maggiori esborsi per 70-80 milioni di euro).
Nel corso della presentazione del piano industriale, l'ad di Alitalia, Andrea Ragnetti, ha evidenziato anche gli investimenti futuri di Alitalia, con 40 milioni di euro di potenziamento del marketing (con nuovi prodotti e nuova comunicazione), un piano di sviluppo del "turismo incoming " e l'apertura di nuove rotte (verso Abu Dhabi, a dicembre, e Zurigo, a fine ottobre). Nell'incontro di lunedì con i sindacati si parlerà anche del contratto di lavoro (scaduto a dicembre 2011) e di come incrementare la produttività del personale. E da Alitalia ricordano come dal 2009 a oggi gli addetti sono passati da circa 14mila di tre anni fa agli attuali 14.700, e con un aumento, in proporzione, della quota di contratti a tempo indeterminato.
Ma il piano industriale presentato ieri «non va bene. Il confronto continua», ha detto la numero uno della Cgil, Susanna Camusso. E anche il leader della Uil, Luigi Angeletti, riferendosi agli esuberi, ha parlato di «evento annunciato», e la «cassa integrazione degli addetti del trasporto aereo non è una soluzione, ma un problema da risolvere per i tanti lavoratori già collocati in Cigs o in mobilità del settore senza occupazione», ha evidenziato, in una nota, la Filt-Cgil. Di qui la necessità che, al più presto, Governo e Alitalia si presentino in Parlamento «e riferiscano sui dettagli del piano industriale che prevede ulteriori 690 esuberi», ha rilanciato Michele Meta (Pd).

Claudio Tucci (Il Sole 24 Ore)