Alitalia, Lupi: "Doverosa l'azione del governo. Air France resta punto di riferimento"
Il ministro: "Nessun aiuto di Stato''. Ue non ha aperto infrazioni all'Italia
Roma, 24 ottobre - Nessun aiuto di Stato ma un'azione doverosa nei confronti di quello che rappresenta un asset strategico del Paese. Il Governo non e' sceso in campo per ''ripianare debiti creati da altri'' ma per affrontare questioni, come la continuita' aziendale, l'occupazione e alleanze, che rientrano nella sfera d'azione dell'esecutivo. E' netto il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Maurizio Lupi, nel difendere, davanti alle Commissioni riunite di Trasporti e Attivita' Produttive della Camera, l'operazione messa in campo dal Governo ''nella sua globalita'" per il salvataggio di Alitalia.
E ora, mentre gli occhi sono sempre puntati sulle mosse che compira' Air France-Klm, ''si sta seguendo con attenzione la sottoscrizione dell'aumento di capitale'' cui seguira' il nuovo piano industriale che, evidenzia Lupi, dovra' essere all'insegna della ''discontinuita''.
''Il Governo- dice Lupi - e' intervenuto come e' giusto che fosse. Lo abbiamo detto con chiarezza: abbiamo fatto quello che qualsiasi altro Governo europeo avrebbe fatto. Lo Stato non ha messo un euro, ne' lo avrebbe mai fatto, per ripianare il debito dei soci''.
Insomma, ''nessun aiuto di Stato'', ribadisce piu' volte il titolare del dicastero di Porta Pia, che non sembra particolarmente preoccupato dal ricorso alle Ue annunciato da British Airways. ''Ognuno difende i propri interessi'', sottolinea.
Ripercorrendo le tappe delle travagliate giornate di incontri, con tutti gli attori in campo, per scongiurare il fallimento della compagnia, Lupi spiega che tre erano le opzioni sul tavolo, dopo che ''la compagnia ha informato il Governo della sua difficile situazione finanziaria'': ''la continuita' aziendale, con un forte aumento di capitale, un dialogo con le banche, l'individuazione di un forte partner internazionale e il primo interlocutore era Air France, che detiene il 25% del capitale della compagnia. C'era poi la strada del concordato in continuita' e il ricorso alla legge Marzano''.
''La strada scelta e' stata la prima'', quella della continuita' aziendale. E l'intervento del Governo si e' sviluppato lungo questo percorso, individuando un nuovo partner tra le Ferrovie dello Stato e Poste Italiane. Scelta poi che e' caduta su quest'ultima. Ma se, invece, rimarca Lupi, se si fosse scelto il ricorso alla legge Marzano, allora si' che si sarebbe configurato un aiuto di stato dal momento che lo Stato italiano avrebbe dovuto mettere ''500 milioni di euro a garanzia''.
Sul 'dossier', tiene, ancora, a puntualizzare il ministro delle Infrastrutture, ''in data 23 ottobre l'Ue non ha fatto alcuna infrazione all'Italia per aiuti di Stato, ha posto alcune domande al Governo su quanto accaduto e in data 23 ottobre l'Italia ha risposto all'Ue in maniera molto puntuale, illustrando lo stato dell'arte''.
L'attenzione e' ora tutta concentrata sull'aumento di capitale, che si concludera' a meta' novembre. ''Abbiamo invitato gli azionisti a credere in questa azienda e a tornare a investire'', dice Lupi ricordando che altri partner sono pronti a fare la loro parte come Poste Italiane e Unicredit. E il gruppo guidato da Massimo Sarmi ''qualora acquisira' quote inoptate, come valorizzare l'investimento fatto''.
Con Poste, assicura il ministro, ''sono possibili importanti sinergie come nelle logistica e in altre attivita' commerciali''. Fermo restando, che ''non verranno toccati i risparmi postali degli italiani''.