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Briciole di pane

Allarme edilizia, 550mila posti persi; casa, tasse record

Ance propone patto a politici, Berlusconi condivide ma non firma

Roma, 6 febbraio 2013 - Fisco record sulla casa che, con 9 imposte per 44 miliardi l'anno, 23 miliardi solo dall'Imu, è “il bene più tassato”. Mentre il settore delle costruzioni soffre: 350mila posti di lavoro persi da inizio crisi, 550mila con l'indotto; ed “un vero e proprio boom di fallimenti delle imprese edili, ormai vicino alla cifra record di 10mila, destinata ancora a crescere”. Allarme dell'Ance, l'associazione dei costruttori, che lancia un “patto” per la prossima legislatura, chiede ai leader politici di condividere un'agenda di impegni per il rilancio del settore.

Silvio Berlusconi ha preferito non firmare. Primo ospite di una serie di incontri, (in programma, ma ancora da fissare, quelli con Mario Monti e Pier Luigi Bersani) il leader del Pdl ha deluso le attese del presidente dei costruttori Paolo Buzzetti, che gli ha presentato un documento già pronto per essere siglato con tanto di nomi in calce. “Credo che tutto quanto sia stato inserito in questo documento rispecchia le cose che possono essere fatte per arrivare in fretta a un rilancio del settore”, ha commentato Berlusconi, ma ha poi preferito non aderire limitandosi a garantire che, se dopo il voto andrà al governo, sarà disponibile a “un incontro serio per esaminare in profondità questi temi”. Ha quindi dribblato ancora il tentativo di Buzzetti di insistere per una firma almeno nei prossimi giorni, prima del voto: varrà di più una firma domani, “da ministro dell'Economia”.

Erogazioni di mutui dimezzate e compravendite in calo del 23,9% nel 2012, accesso al credito più difficile con i prestiti alle imprese in calo 9%, mentre “la P.a. continua a non pagare: è di 19 miliardi” il debito nei confronti delle imprese di costruzioni, che “non riescono più ad aspettare e chiudono in centinaia”. L'Ance ha snocciolato i numeri della crisi. “Bisogna assolutamente cambiare politica”, avverte Buzzetti: “Nella tempesta in cui siamo abbiamo spento il motore dell'edilizia. Le nostre aziende licenziano in tutta la filiera, la situazione è difficilissima anche dal punto di vista sociale”. Nel documento proposto alla politica l'Ance sottolinea che il settore “sta vivendo la crisi più grave dal dopoguerra”, e sintetizza in quattro punti la ricetta per un rilancio: “Pagare i lavori eseguiti”, con “un piano effettivo di pagamento di tutti i debiti pregressi delle pubbliche amministrazioni”; “garantire accesso alla casa”, con misure dalla promozione di strumenti finanziari per riattivare il circuito del credito a un piano pluriennale di edilizia sociale sostenibile, a “rivedere la disciplina dell'Imu”, da rendere più equa (anche cancellando l'imposta sugli immobili costruiti dalle imprese edili e non ancora venduti). Poi “investire su sicurezza del territorio, scuole, infrastrutture”, anche rivedendo le regole del patto di stabilità interno e dando immediata attuazione ai programmi infrastrutturali già finanziati; e “un piano per riqualificare le città”, con un riordino della normativa e incentivi fiscali, e nel governo un “ministro per la città”.

Paolo Rubino (Ansa)