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Briciole di pane

All'esame del Cipe il progetto del tunnel in corso Grosseto

Torino, 12 agosto 2011 - La Regione Piemonte ha approvato la delibera che assegna la priorità nell'erogazione dei fondi Fas al progetto per la realizzazione del collegamento in sotterranea Rebaudengo - corso Grosseto. Una spesa di 162 milioni (100 statali e 62 regionali) che, se sarà sbloccata, farà del nodo di Torino Nord, insieme al completamento del passante ferroviario alla fine del 2012, il «cuore» di quel sistema metropolitano di cui si parla da anni. «Cuore» perché da lè passeranno, tutte e cinque le linee del Sistema Ferroviario Metropolitano (Sfm), compreso il collegamento verso l'aeroporto di Caselle. E perché, lè dovrebbe attestarsi la linea 2 del metrò di Torino come spiega Giovanni Nigro, presidente dell'Agenzia per la mobilità urbana: Rebaudengo raggiunge l'ospedale Giovanni Bosco».

Questo è il futuro, però, per altro condizionato dalla necessità di trovare i fondi. Da questo punto di vista il protocollo d'intesa firmato più di un anno fa da Regione e Comune di Torino per la nascita della holding dei trasporti è un primo passo che permette di fornire gli strumenti legislativi ed operativi per intervenire. «Non è un caso - spiega l'assessore regionale alle Infrastrutture, Barbara Bonino, - che la Regione chieda con insistenza che Gtt si specializzi nel trasporto ferroviario (entro la fine dell'anno ci sarà la gara per la gestione del nodo metropolitano torinese, ndr.) senza dimenticare che sarà necessario coinvolgere nelle gestione del nodo metropolitano il gruppo delle Ferrovie delle Stato».

Qualcosa è già stato fatto. Il nuovo contratto di servizio firmato a giugno tra il presidente del Piemonte, Roberto Cota, e l'amministratore delegato delle Ferrovie, Mauro Moretti, garantisce l'entrata in funzione graduale del Sfm. Con l'orario invernale, cosè, entra in funzione il servizio cadenzato: un treno ogni ora per Bardonecchia e un altro per Susa. «Questo vuol dire - prosegue l'assessore - che da Bussoleno ci sarà un treno ogni trenta minuti per il capoluogo».

La conclusione dei lavori del passante ferroviario, consegna prevista per la fine del 2012, dovrebbe permettere l'entrata in funzione di due delle cinque linee. La numero 1 (Rivarolo-Chieri) e la 4 (Ivrea, Chivasso, Carmagnola, Bra). Per ogni linea è previsto il passaggio di un treno ogni trenta minuti (uno ogni ora in caso di prolungamento da Chivasso a Ivrea e da Carmagnola a Bra). Lungo il passante ferroviario di Torino, dunque, circolerà un convoglio ogni 15 minuti. premessa l'integrazione del servizio con i Regionali Veloci associati». In prospettiva «all'interno della "corona" della Sfm si viaggia con il nodo metropolitano mentre all'esterno si fermano i Regionali Veloci». Nelle intenzioni della Regione, dunque, c'è la riorganizzazione di alcune linee e gli interventi su alcuni nodi critici. Tre le linee interessate: la Torino-Ivrea-Aosta; la Torino-Cuneo e la Torino-Savona. «Il nostro obiettivo - spiega Bonino - e puntare sul cadenzamento degli orari per agevolare l'utente integrando i servizi su gomma». E aggiunge: «All'interno di questa programmazione è evidente che sarà necessario tagliare i rami secchi perché è chiaro che il sistema non può sopportare convogli che trasportano dieci persone».