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Briciole di pane

Ambiente, nel 2008 il 44,5% del parco auto nazionale è inquinante

Ma i progressi derivati dagli incentivi salgono al 33%

E’ stato presentato nei giorni scorsi dall’ISTAT l'approfondimento sugli indicatori relativi ai trasporti urbani privati e pubblici (rilevazione "Dati ambientali nelle citta'”). Nel 2008, il trasporto sia pubblico che privato, si è avvantaggiato degli incentivi statali per l'acquisto di veicoli nuovi, con favorevoli ricadute sull’ambiente. Il tasso di motorizzazione (numero di autovetture per 1000 abitanti) e' rimasto sostanzialmente stabile rispetto al 2007, registrando tuttavia un +23,3% delle autovetture meno inquinanti euro4, mentre i motocicli sono cresciuti nel complesso del 3,7%, con un +53,7% di quelli euro3. Nel 2008 la quota di auto euro4 (33%) e' aumentata del 6,2% rispetto al 2007, ma la presenza di veicoli piu' vecchi ed inquinanti (euro 0-1-2) è sempre molto consistente (44,5%). La situazione è particolarmente critica al Sud: a Napoli ad esempio solo il 18,3% di auto ha lo standard di emissione meno inquinante. Ad incidere sull’inquinamento sono anche cilindrata e anzianita' delle auto. Nel 2008 le auto di oltre 2.000 cc erano il 7,6% (+0,2% sul 2007). Nei capoluoghi di provincia predominano le auto di cilindrata inferiore a 1.400 cc (56,7%, in calo di 0,2% sul 2007), piu' presenti a Sud che a Nord. A fine 2008 resta elevata la percentuale di autovetture con almeno 8 anni (45,1%, +1,4% anno su anno). Le auto piu' vecchie sono a Napoli (65,7%). Quelle con meno di 8 anni di anzianita' erano poco piu' del 50% nel 2000, quasi il 60% nel 2004, e il 54,9% al 31/12/2008. Diretta espressione delle politiche industriali adottate nel tempo. La difficolta' nel trovare parcheggio, la congestione del traffico urbano e le limitazioni alla circolazione dei veicoli sono i principali fattori che negli ultimi anni hanno fatto salire il numero dei motocicli (124,7 per mille abitanti nel 2008, +3,7% sul 2007). In particolare, rispetto al 2000 le moto sono aumentate del 71% (+6,9% tasso di crescita medio annuo). Al 2008, ancora alta (56,9%) la quota di motocicli piu' vecchi e ad emissioni piu' elevate (euro 0-1), benche' si registri, rispetto al 2007, una riduzione del 5,2%. Ancora pochi i motocicli euro3 (18,3%), sebbene in aumento del 6% sul 2007.

NEL 2008 CRESCE L’OFFERTA DI AUTOBUS E FERROVIE
L'offerta di infrastrutture di trasporto pubblico (calcolata come densita' della lunghezza in Km per 100 kmq) è cresciuta. Le reti di trasporto pubblico, benché influenzate dall'orografia del territorio, si connotano per un fattore comune: in quasi tutte le citta' italiane sono presenti infatti reti di autobus e in gran parte di esse reti ferroviarie, ma le altre modalita' di trasporto urbano, quali tram, filobus e metro risultano ancora le Cenerentole del trasporto. La distribuzione geografica mostra un deficit infrastrutturale soprattutto nel Sud insulare. Nel 2008 i comuni capoluogo di provincia dispongono, all'interno del proprio territorio comunale, di 18,1 km di reti ferroviarie per 100 kmq (+0,5 per cento rispetto al 2007). I valori piu' elevati si registrano a Udine (72,9 km per 100 kmq), Firenze (71,7 km per 100 kmq), Trieste (69,8 km per 100 kmq), Savona (67,1 km per 100 kmq), Como (64,8 km per 100 kmq) e Napoli (62,1 km per 100 kmq), mentre quelli piu' bassi a Matera (3,1 km per 100 kmq), Iglesias (2,2 km per 100 kmq), Agrigento (1,6 km per 100 kmq) e Latina (1,1 km per 100 kmq). Per gli autobus, il dato medio relativo al complesso dei comuni capoluogo di provincia e' pari a 118,6 km per 100 kmq di superficie (+1,4% rispetto al 2007). La maggiore offerta di infrastrutture viarie destinate alla circolazione di autobus si rileva a Cosenza (631,0 km per 100 kmq). Seguono Aosta (580,0 km per 100 kmq) e Torino (536,1 km per 100 kmq), mentre le piu' basse densita' di rete di autobus si osservano a Lanusei (21,9 km per 100 kmq), Iglesias (21,2 km per 100 kmq) e Caltanissetta (15,0 km per 100 kmq). Milano e' il comune con la piu' alta densita' di tranvie e di rete della metropolitana rispettivamente 102,3 e 27,6 km per 100 kmq), Cagliari conserva il primato della lunghezza di filovie per estensione del territorio comunale (43,2 km per 100 kmq), mentre Bolzano presenta piu' chilometri di funicolare per 100 kmq di superficie (9,6). Un'importante indicazione sul numero di posti offerti agli utenti dai mezzi che erogano un servizio urbano di trasporto pubblico e' fornita dai posti-km. Nel 2008 gli autobus dei comuni capoluogo di provincia offrono, mediamente, 551 milioni di posti-km (+0,1% sul 2007). Il numero piu' elevato di posti-km si registra a Roma (14.154 milioni), Torino (4.436 milioni), Milano (3.837 milioni), Venezia (3.236 milioni) e Genova (2.530 milioni. In molti dei comuni di maggiori dimensioni demografiche il mix di offerta è assai ampio: Milano eroga la maggiore offerta di tram, filobus e metropolitana in termini di posti-km (rispettivamente 3.462 milioni, 604 milioni e 9.587 milioni). A Roma (160 milioni) e Bologna (146 milioni) si registra una discreta offerta di filobus. Il servizio offerto dalla metropolitana, oltre che a Milano, fa registrare buone prestazioni anche a Roma (7.617 milioni) e Napoli (1.189 milioni). Per dar conto dell'accessibilita' alle diverse tipologie di trasporto pubblico urbano viene calcolato l'indicatore densita' di fermate, ossia il numero di fermate per kmq. Nel 2008 le fermate di autobus, tram e filobus dei comuni capoluogo di provincia, ammontano a 4,2 fermate per kmq (+0,6% anno su anno).

LA DOMANDA DEI MEZZI PUBBLICI
+2,2% NEL 2008. La domanda di trasporto pubblico urbano (numero di passeggeri trasportati da autobus, tram, filobus, metropolitana e funicolare per abitante) ha registrato una crescita contenuta (+ 2,2%). Gli aumenti hanno riguardato, in particolare,il numero di autobus per abitante (+2,9%), i posti per km (+1,3%), la densita' delle reti percorse dagli autobus (+1,4%) e la densita' di fermate (0,6%). In generale, i comuni di maggiori dimensioni demografiche fanno registrare i valori piu' alti dell'indicatore in quanto in essi sono piu' grandi le distanze da percorrere e piu' elevati i flussi di attrazione per attivita' quali il commercio, il lavoro, lo studio e il turismo. Con tutta evidenza questi numeri sono giustificati dagli incipienti effetti della negativa congiuntura economica mondiale. La densita' veicolare (numero di veicoli per kmq di superficie comunale), calcolata considerando i mezzi adibiti sia al trasporto di persone sia al trasporto di merci, incide negativamente sull'ambiente e in termini di inquinamento atmosferico e acustico e di occupazione del suolo. Nel 2008 il numero medio di veicoli per kmq di superficie comunale e' stato pari a 736,0 (+1,1 per cento rispetto al 2007). Tale indicatore e' particolarmente elevato a Napoli (6.332,9 veicoli per kmq), Torino (5.497,2) e Milano (5.321,7). I valori piu' bassi di densita' veicolare si registrano, invece, a Enna (64,9 veicoli per kmq), Villacidro (59,5) e Tempio Pausania (51,3).

NEL 2008 CRESCONO ANCHE AREE PEDONALI, ZTL E PISTE CICLABILI
Nei comuni capoluogo di provincia sono state create nuove aree pedonali (+2,9%) e sono state ampliate le zone a traffico limitato (+2,1%). In aumento dello 0,4% anche la disponibilita' delle aree di sosta in parcheggi di scambio mentre sono risultati in calo dell'1,8% delle soste a pagamento. Da segnalare, infine, l'incremento, pari all'8,6%, della densita' delle piste ciclabili. Nel periodo 2000-2008 sia la densita' di Ztl sia la disponibilita' di aree pedonali presentano un andamento crescente: la variazione media annua e' pari, rispettivamente, al 5,1 per cento e al 4,7%. Nel 2008 i comuni capoluogo di provincia hanno sul proprio territorio 0,6 kmq di Ztl per 100 kmq di superficie (+2,1 per cento sul 2007). Sono soltanto nove i capoluoghi che non hanno istituito zone a traffico limitato (Latina, Frosinone, Taranto, Crotone, Enna, Tortoli', Sanluri, Carbonia e Iglesias). Oltre alle Ztl, la presenza di zone interdette alla circolazione dei veicoli, ovvero di aree pedonali, costituisce un elemento indirizzato a favorire l'uso di spazi urbani, sottraendoli al traffico veicolare, al fine di incentivare la mobilita' pedonale. Nel 2008 i comuni capoluogo di provincia dispongono di 33,9 mq di aree pedonali per 100 abitanti. La disponibilita' di aree pedonali (superficie in mq delle aree pedonali per 100 abitanti) e' maggiore a Venezia (488,3 mq), per la morfologia del territorio. Seguono, a distanza, i comuni di Villacidro (249,4), Verbania (206,1) e Terni (150,8), mentre in coda si posizionano Biella (2,8), Matera (2,5), Novara (2,3), Catanzaro (1,4) e Brindisi (0,6). L'introduzione di misure di tariffazione della sosta in aree destinate al parcheggio aumenta la disponibilita' degli stalli e riduce il tempo medio di sosta, rientrando fra le strategie di mobilita' urbana adottate per limitare la sosta prolungata, oltre a costituire uno strumento di indubbia utilita' per il finanziamento delle amministrazioni comunali. Nel 2008 i comuni capoluogo di provincia dispongono di 13,3 km di piste ciclabili per 100 kmq di superficie comunale, in aumento dell'8,6 per cento rispetto all'anno precedente. Il 24,3 per cento dei comuni capoluogo non ha realizzato al suo interno piste ciclabili. Fra gli 84 comuni che hanno nel proprio territorio piste ciclabili, Padova (133,2 km per 100 kmq di superficie comunale), Brescia (130,3), Torino (91,8), Bolzano-Bozen (91,7), Treviso (77,8), Sondrio (73,4), Mantova (72,2), Modena (71,2) e Lodi (70,7) presentano la maggiore densita', mentre Imperia (0,9 km per 100 kmq di superficie comunale), Reggio di Calabria (0,6) e Ragusa (0,2) si caratterizzano per la densita' piu' bassa. In generale, il ricorso a tali vie di comunicazione, utilizzate oltre che per fini ricreativi e sportivi anche per spostamenti sistematici di breve distanza, e' piu' frequente nelle citta' del Nord Italia.

NEL 2008 IL 79% DEI CAPOLUOGHI HA ADOTTATO IL PIANO DEL TRAFFICO
Al fine di migliorare la circolazione e la sicurezza stradale, contenere l'inquinamento acustico e atmosferico e consentire un maggiore risparmio energetico, ai comuni con popolazione residente superiore a 30mila abitanti e' infatti fatto obbligo dell'adozione del piano urbano del traffico veicolare (Put), in accordo con gli strumenti urbanistici vigenti e i piani di trasporto, e nel rispetto dei valori ambientali. Il Put prevede il ricorso ad adeguati sistemi tecnologici, su base informatica di regolamentazione e controllo del traffico, nonche' di verifica del rallentamento della velocita' e di dissuasione della sosta, per consentire le adeguate modifiche ai flussi della circolazione stradale necessarie agli obiettivi da perseguire. Il Put deve essere aggiornato ogni due anni ed adeguato agli obiettivi generali della programmazione economico-sociale e territoriale. Ma nel 2008, come nell'anno precedente, sono solo 88 i comuni capoluogo di provincia che hanno dichiarato di aver approvato il PUT, il piano urbano del traffico veicolare pari al 79,3 per cento del totale.

Andrea Franceschi