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Briciole di pane

Anas, Ciucci a La7: le mie dimissioni sono un gesto di attenzione per Delrio

"Proposi anche a Lupi l'opportunità di un ricambio, ma lui insistette perché continuassimo assieme. Lascio una società che è diventata efficiente e può affrontare il mercato"

Roma, 15 aprile 2015 – “Formalmente il mio incarico scadrebbe tra un anno ma ho deciso di rimettere il mio mandato nelle mani del Ministro”. Lo ha affermato ieri il presidente dell’Anas Pietro Ciucci, ospite di Otto e mezzo su La7. “Ho sempre detto che l'incarico di un dirigente scade ogni giorno e quindi ho sempre dato la possibilità all'azionista di cambiare la governance in qualsiasi momento” ha proseguito Ciucci, precisando che “ovviamente le dimissioni degli altri consiglieri hanno inciso”.
Ciucci ha anche sottolineato che le sue dimissioni non sono dovute a presunte pressioni del governo. “Sono stato io a comunicare al ministro Delrio la mia disponibilità a dimettermi, è stato un gesto di attenzione al nuovo ministro per favorire la soluzione del problema delle dimissioni dei due consiglieri di Anas”. “Il ministro Delrio ha confermato anche oggi la necessità di un ricambio, di una discontinuità e io assecondo questo desiderio – ha proseguito Ciucci –. Proposi anche a Lupi l'opportunità di un ricambio, ma lui insistette perché continuassimo assieme”.

 

Anas è diventata società efficiente che può affrontare il mercato


Nel corso dell’intervista, Ciucci ha anche rivendicato il suo lavoro portato avanti nei nove anni ai vertici dell’Anas. “Credo di lasciare una società efficiente. Quando sono arrivato l’Anas non era una società, adesso è una società che può affrontare il mercato. Nel 2005 – ha proseguito – l’Anas perdeva 500 milioni di euro; da sette anni chiude in utile”. Ciucci ha quindi annunciato che giovedì (domani) sarà approvato il bilancio 2014 “con 18 milioni di euro di utili”.
Ciucci ha anche voluto sfatare il luogo comune che vede la A3 Salerno-Reggio Calabria come un’autostrada dai costi e tempi infiniti. “Per la Salerno-Reggio Calabria abbiamo speso tutti i sodi stanziati, cioè 9 miliardi, e abbiamo completato 360 chilometri. Il costo al chilometro è stato di 20-21 milioni, cioè assolutamente meno di qualsiasi altra opera realizzata in Italia e all'estero. Non è vero che i costi sono quintuplicati” ha precisato.

 

La Palermo-Catania e lo stato delle strade italiane


Infine, Ciucci si è soffermato sull’ultimo avvenimento che ha portato l’Anas al centro delle cronache, ossia il cedimento del viadotto Himera lungo l’autostrada Palermo-Catania. “Vorrei dire – ha affermato – che il viadotto era efficiente ma c'è stata una frana, in parte fermata dai piloni che però sono ceduti sotto il peso della slavina. Il danno è tale che è meglio e più rapido abbattere 200/300 metri di tratta e ricostruirli”.
Alla domanda “Lo stato delle strade italiane è molto brutto?” Ciucci ha quindi risposto: “Condivido. Per anni non sono state destinate risorse per manutenzione. Solo i governi Letta e Renzi hanno destinato circa un miliardo di euro e sono state avviate 600 opere”.

 

L’intervista a Radio Anch'io: le mie dimissioni non sono collegate a crolli


Il tema delle dimissioni da presidente dell’Anas e del cedimento sul viadotto Himera della A19 è stato affrontato da Ciucci anche stamattina durante un’intervista a Radio Anch’io, su Radio Uno. “Le mie dimissioni non sono collegate ai crolli di questi giorni” ha ribadito, sottolineando che la decisione è legata alla governance della società anche considerando le dimissioni di due consiglieri “per motivi diversi”.

 

Anas tra le poche società a introdurre il tetto ai compensi dei manager


Ciucci si è soffermato su Radio Anch’io anche sui compensi percepiti da lui e dai manager delle altre aziende pubbliche. “L’Anas – ha affermato – è tra le poche società pubbliche, soltanto sei, ad aver introdotto il limite ai compensi dei dirigenti e tra queste è la più importante”. Ciucci ha poi sottolineato la necessità sulla certezza della applicazione delle regole. “Il divieto di incarichi a pensionati vale solo per Anas - ha detto - a meno che non consideriamo aziende private società come le Ferrovie e la Finmeccanica”.
Per quanto riguarda la sua liquidazione da direttore generale del 2013 e la presunta applicazione della clausola di mancato preavviso, Ciucci ha precisato: “È un’affermazione priva di prove, che non corrisponde alla realtà, una ricostruzione fatta con una sceneggiatura che vuole essere ironica, satirica, ma che non rispetta la realtà. Io avevo un contratto di lavoro stipulato nel 2006 e negoziato con il mio azionista. Questo contratto non è mai cambiato in 10 anni. In questo contratto era previsto che al momento della risoluzione ci fosse l' erogazione di un incentivo, pari a due annualità e questo è quello che mi è stato liquidato in automatico e non da me”. “Sarebbe facile verificare qual è il trattamento economico di altri vertici aziendali – ha proseguito Ciucci –. I giudizi devono essere dati in modo assoluto, ma anche tenendo del mercato di riferimento. Il mio trattamento economico è di gran lunga inferiore a quello previsto per altri vertici aziendali sia in termini di stipendio ordinario, sia in termini liquidazione”.

 

Non ho accuse da fare verso nessuno


Infine, rispondendo a una specifica domanda del giornalista, Ciucci ha concluso: “Non ho accuse da fare verso nessuno. Nelle mie dimissioni ho scritto al premier Renzi e i ministri Padoan e Delrio ringraziandoli per la fiducia”. “Posso fare le scuse per alcuni disagi ed errori commessi” ha aggiunto, perché “ho la responsabilità di una struttura, anche se vorrei che l'atteggiamento di critica verso le strade sia esteso anche ad altre società pubbliche e private o servizi”.

MM

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