Anas: puntiamo ad autofinanziarci
Intervista del Sole 24 ore Sud a Pietro Ciucci, Presidente dell'Anas
Roma, 7 luglio 2010 «L’Anas deve svincolarsi dal finanziamento pubblico e deve poter contribuire alle opere con proprie risorse». Lo sostiene Pietro Ciucci, presidente dal 2006 della società che gestisce la rete stradale e autostradale italiana e da 3 anni consecutivi prima stazione appaltante del Paese.
Ciucci, che ha portato per la prima volta nel 2008 il bilancio dell’Anas Spa in pareggio, ora punta alla sua autonomia finanziaria. In che modo? Raggiungeremo l’obiettivo coprendo i costi con i ricavi provenienti dal mercato. Penso ai canoni di servizio, a quelli pubblicitari, alle aree di sosta, alla cessione del nostro know howe ai programmi elaborati da un avanzatissimo centro di ricerca.
Presidente, è il preludio a una privatizzazione?
Assolutamente no. Non esiste alcun progetto in tal senso. Nella migliore delle ipotesi si impiegheranno 10 anni per ammodernare l'autostrada.
Non le sembra troppo? Non sono numeri da guinness dei primati, ma sicuramente è un tempo ragionevole. Io non conosco nessun paese europeo che ha fatto meglio, soprattutto per le difficoltà incontrate. Ricordo che non stiamo realizzando un semplice ampliamento ma una nuova autostrada di 443 km sul tracciato originale e in costanza di traffico. A ciò sì aggiunge che il percorso è in gran parte di montagna.
L’Anas non ha ricevuto risorse dalla Finanziaria 2010, ci come inciderà sui lavori?
Per assicurare lo svolgimento delle attività nel 2010 sarebbe necessario uno stanziamento di 1 miliardo. Contrariamente non potremo attivare gli interventi per nuove opere e ci saranno anche difficoltà per realizzare la manutenzione straordinaria. Ne abbiamo parlato con i ministri delle Infrastrutture e con quello dell'Economia, che hanno assicurato lo stanziamento di risorse adeguate. Cercheremo di sopperire alla carenza impiegando tutti i fondi residui.
Cosa pensa della decisione del governo di aumentare le tariffe autostradali e di introdurre il pedaggio anche sulla A3?
Non ci sono stangate in arrivo. L’aumento è nell’ordine di un millesimo per ogni chilometro percorso. È diverso il provvedimento che riguarda l'introduzione di un pedaggio su alcune tratte prima gratuite. Qui verrà applicato, in una fase transitoria, un pedaggio forfettario di un euro. Entro il 2011, invece, dovremo prevedere una tariffa in linea con le altre, che in ogni caso dovrà esserci indicata dal governo. In assenza di caselli installeremo sistemi tecnologicamente avanzati che garantiscano ad ogni cittadino di pagare per quanto realmente deve. È sicuramente un sacrificio a cui sottoporsi, ma indispensabile: con gli introiti sarà possibile avviare nuovi lavori.
Lei crede che sia opportuno realizzare il ponte sullo Stretto di Messina?
Si. E un’opera che risponde a esigenze del territorio e darà una spinta al Sud.