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Briciole di pane

Ance: a rischio chiusura moltissime imprese

Il settore delle costruzioni edili è allo stremo

Roma, 14 dicembre 2011 - Vi è molta preoccupazione all'Ance, l'Associazione nazionale costruttori edili, per l’andamento del settore per il 2012 e si teme una vera e propria deindustrializzazione, con l’imminente chiusura di moltissime aziende. Già ora i numeri sono drammatici. Dall'inizio della crisi si stima che la perdita occupazionale sia stata di 380.000 unita' considerando anche i settori collegati e il numero delle imprese iscritte alle Casse edili si e' ridotto dal 2009 fino ad oggi di circa il 19%.

Stessa sorte anche per gli operai iscritti, calati del 23%. In cinque anni, dal 2008 al 2012, stima sempre l'Ance, il settore delle costruzioni avra' perso il 24,1% in termini di investimenti riportandosi ai livelli della meta' degli anni '90. L'Associazione spiega come a soffrire siano tutti i comparti, a partire dalla produzione di nuove abitazioni che nel quinquennio avra' perso il 40,4%. Per i lavori pubblici, invece, l'andamento negativo e' in atto gia' dal 2005 con un calo del 44,5%'' A lanciare questo grido di allarme è stato il presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti, che ha indicato le due principali criticità a cui devono far fronte le imprese: le condizioni del credito e il ritardo dei pagamenti della pubblica amministrazione. Per quanto attiene al rapporto con gli istituti bancari, il 60% degli imprenditori hanno dichiarato di avere difficoltà (il doppio rispetto a tre anni fa, vale a dire all'indomani del fallimento Lehman Brothers). Non vanno nemmeno bene i tempi di pagamento dei lavori pubblici, che si sono ulteriormente allungati ad 8 mesi nel secondo semestre 2011 (con un incremento del ritardo medio del 40% tra maggio e settembre).

Come contrastare questa deriva negativa? Per Buzzetti sono state già intraprese da parte del Governo alcune azioni volte ad aiutare la liquidità delle imprese. ''Vanno bene l'Ace (Aiuto alla Crescita Economica con la deduzione dal reddito d''impresa di parte dei nuovi apporti di capitale, n.d.r.) e le detrazione sull'Irap, così come va bene il rifinanziamento delle grandi opere deliberato dal Cipe, ma bisogna anche velocizzare gli investimenti''. Bisogna che la riduzione della spesa pubblica sia elevata da misura contingente a strutturale, ''altrimenti, ogni anno, sara' un nuovo salasso''. Per passare quindi alla fase del rilancio la soluzione per Buzzetti è una sola, serve un grande piano sulla casa, ''bisogna che sia avviato un 'piano citta'' incentrato soprattutto sul risparmio energetico degli edifici, sulla manutenzione ordinaria e sulla riqualificazione delle periferie. Azioni che potrebbero essere intraprese agendo sulle detrazioni fiscali. Giudizio negativo, invece, quello espresso dall’Ance rispetto alla rivalutazione indiscriminata degli estimi catastali. ''Non tiene in considerazione la differenza di valore per le varie aree edificate. E' - giudica Buzzetti - la vera patrimoniale''.

Giacomo Kahn