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Briciole di pane

Ance: "Tre decisioni da prendere entro maggio"

Intervista al presidente Ance Buzzetti

Roma, 11 aprile 2011 - «Siamo in mezzo a una tempesta perfetta, e maggio sarà il momento della verità». Il presidente dell'Ance, Paolo Buzzetti, parla senza peli sulla lingua. È un po' come dire: o si ricomincia a lavorare o qui va tutto a rotoli e la crisi del settore dell'edilizia rischia di diventare inarrestabile.

Che cosa c'è a maggio?
«Il governo deve prendere delle decisioni importanti e non più procrastinabili: un pacchetto di interventi su cui in questi mesi ci siamo spesso confrontati e sul quale nutriamo grosse aspettative».
Che sarebbero?
«Il tavolo della trattativa ha tre gambe. La prima riguarda un'opera di grossa semplificazione sia dell'iter degli appalti per i lavori pubblici sia delle norme urbanistiche. La seconda l'attuazione della delibera Cipe che è di fatto ferma dal lontano 2009».
E la terza?
«Occorre fare chiarezza sui Fondi Fas, che sono stati dirottati dall'edilizia e utilizzati per emergenze diverse, come ad esempio i deficit regionali della sanità».
E invece, come dovrebbero essere usati?
«Dei 30 miliardi circa di fondi Fas, 15 sono stati deputati dall'Europa all'edilizia. E anche questa, ormai, è un'emergenza. Far muovere di nuovo gli investimenti in infrastrutture, sia al Nord sia però, soprattutto, al Sud, dove non ci sono proprio altri soldi se non questi».
Lei ha parlato di "tempesta perfetta" sul settore delle costruzioni. Perché?
«Non si fanno più grandi lavori mentre l'edilizia - che per molti anni ha tirato bene - ora è anch'essa di fatto ferma. La situazione di sofferenza del nostro settore è spaventosa. In questi tre anni la crisi è andata avanti, ha spazzato via imprese e ha creato 250 mila disoccupati. Mentre è bloccata persino la manutenzione delle città perché i Comuni, anche quelli che hanno i conti in ordine, non possono pagare neppure i lavori già fatti a causa dei vincoli del patto di stabilità. Ora, poi, è aumentato anche il costo del denaro. Mi creda, proprio una tempesta perfetta. Da cui si esce soltanto con nuovi finanziamenti e con alcune essenziali riforme".

a.bon. (Fonte: La Repubblica Affari&Finanza)