Ancora segno positivo per il mercato delle auto in Italia
Febbraio fa registrare un +27,29%. A spingere le vendite le campagne promozionali e la fiducia nell'economia

Torino - 2 marzo 2016 - In febbraio sono state immatricolate 172.241 autovetture, il +27,29% rispetto a febbraio 2015 (durante il quale ne furono immatricolate 135.317). A comunicarlo è stato il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti che ha anche ricordato come nel mese di gennaio 2016 siano state invece immatricolate 155.722 autovetture, con una variazione di +17,87% rispetto a gennaio 2015, (durante il quale ne furono immatricolate 132.111).
La nota del Mit, inoltre, analizza a fondo la situazione del mercato spiegando che nello stesso periodo sono stati registrati 428.860 trasferimenti di proprietà di auto usate, con una variazione di +13,57%. Sempre in febbraio il volume globale delle vendite (601.101 autovetture), ha dunque interessato per il 28,65% auto nuove e per il 71,35% auto usate.
In questo modo, viene fatto notare, nel primo bimestre dell’anno la Motorizzazione ha in totale immatricolato 327.963 autovetture, con una variazione di +22,64% rispetto al periodo gennaio-febbraio 2015, durante il quale ne furono immatricolate 267.428.
Numeri positivo, dunque, che sono stati immediatamente commentati da tutti gli addetti alla filiera dell’automotive.
I costruttori italiani di auto (Anfia)
“A febbraio il mercato registra i volumi più alti, per questo mese, dal 2010, mentre in termini assoluti le immatricolazioni mensili non erano così elevate da marzo 2011”. E’ stato il commento di Aurelio Nervo, Presidente di Anfia (l’Associazione italiana dei costruttori d’auto), che attribuisce anch’egli buona parte del successo alle campagne promozionali di vendita oltre che ai “bassi tassi di interesse e al calo dei prezzi dei carburanti”. Anfia fa poi notare che quello di febbraio è il ventunesimo incremento mensile consecutivo per l'Italia, che ha quindi alle spalle quasi due anni di crescita, con un andamento delle vendite ai privati positivo dal mese di luglio 2014 e in aumento a doppia cifra da marzo 2015. “Ad oggi - conclude il presidente Anfia - le previsioni di chiusura del mercato italiano per il 2016 si attestano attorno 1,7 milioni di autovetture, con una crescita tra il 7 e il 9% rispetto al 2015”.
Il parere dei concessionari (Federauto)
“Febbraio registra una crescita clamorosa, al di sopra di ogni più rosea aspettativa e fa salire il Pil a riprova della strategicità dell'automotive”, ha spiegato per esempio Filippo Pavan Bernacchi, Presidente di Federauto, l'associazione dei concessionari di auto, che ha spiegato il balzo in avanti come dovuto ad iniziative quali la “SuperRottamazione, che ha saputo intercettare le aspettative dei consumatori”. I concessionari, comunque, sottolineano l’importanza della riforma della fiscalità sugli autoveicoli vista come “un passaggio essenziale e molto efficace sul piano dei risultati”. Sempre federauto, poi, tocca il tema dell’ambiente affermando che per esempio “è inutile vietare la circolazione dei veicoli Euro 5, senza preoccuparsi del fatto che i veicoli con più di 10 anni, ante Euro 4, rappresentano il 43% del parco circolante italiano”.
L’opinione delle casae automobilistiche estere (Unrae)
Per Massimo Nordio, Presidente di Unrae, l'Associazione delle Case automobilistiche estere, “il risultato eccezionalmente positivo dice che il desiderio di mobilità, in sicurezza e rispetto dell'ambiente, non è affatto sopito”. Nordio quindi chiede “provvedimenti strutturali che agevolino la mobilità sostenibile e tecnologicamente neutrale: compito dello Stato, delle Regioni e di quelle municipalità attente ai piani antismog – dice -, è ripensare ai poco efficaci meccanismi dei blocchi della circolazione per sviluppare, ove necessario, piani che favoriscano la mobilità sostenibile e quindi incoraggino la sostituzione del parco anziano”.
L’analisi di Promotor
Secondo il centro Studi Promotor, invece, alla base della forte crescita di mercato c’è “la domanda di sostituzione insoddisfatta” ma anche “la fiducia, promozioni dei concessionari e delle case, calo dei costi di esercizio, novità di prodotto e, per rendere la mistura più stimolante, anche una spruzzatina di chilometri zero”. ”L'elemento più importate – viene sottolineato -, è sicuramente il risveglio della domanda di sostituzione fortemente sacrificata nei lunghi anni della crisi”.